L'ultimo film di Martin Scorsese è tratto dal romanzo storico del giapponese (cattolico) Shusaku Endo intitolato "Silenzio" ("Chimnoku") e pubblicato la prima volta nel 1966. La storia riguarda le persecuzioni subite dai cristiani in Giappone durante il periodo Togukawa nella prima metà del 1600. Riportata sul grande schermo dal regista con la sua solita maestria e con una buona interpretazione di Andrew Garfield nel ruolo di protagonista (ma vanno menzionati anche Tadanobu Asano, Yosuke Kubozuka e Issei Ogata), la storia viene resa in una suggestiva ricostruzione dei fatti e delle ambientazioni storiche con una qualità delle riprese che contribuisce a aumentare quel senso di oscurità in un film con importanti spunti di riflessione per quello che riguarda temi di carattere religioso e spirituale.

Il protagonista delle vicende è il giovane gesuita Padre Sebastiao Rodriguez che si imbarca per il Giappone, dove comincia a praticare il culto presso le comunità clandestine di fedeli lungo la costa meridionale del paese. Una volta scoperto verrà incarcerato, mentre i credenti verranno di volta in volta costretti al rito dello "yefumi" o torturati allo scopo di convincere lo stesso Padre Sebastiao a rinnegare il culto della religione cattolica. L'incontro con il suo vecchio mentore il suo vecchio mentore Padre Cristovao (personaggio realmente esistito e di cui ci sono arrivate testimonianze storiche nel corso dei secoli) che dopo la sua apostasia, ha adottato lo stile di vita giapponese, aprirà nel giovane una profonda crisi interiore e che lo porrà davanti a un grande dilemma di natura spirituale e ridiscutere tutto ciò in cui abbia sempre creduto.

Il dubbio cui viene sottoposto Padre Sebastiao è universale e riguarda in maniera trasversale ogni tipo di ideologia oppure di "credo" e di conseguenza coinvolge ogni spettatore. Fino a che punto la persecuzione in una maniera sistematica e senza subire nessuna inflessione a seconda delle diverse situazione di una disciplina, costituisce qualche cosa che mantenga in queste situazioni di tensione il suo senso originario senza sfociare in una specie di battaglia personale e che in questo caso specifico viene descritta da Padre Cristovao come "presunzione". Il compromesso, che è un compromesso con se stessi e nel venire realmente a contatto con il micro-mondo che ci circonda nell'immediato, costituisce effettivamente tradire le proprie idee oppure può significare anche adattarsi al contesto e ricercare una nuova strada che sia veramente percorribile. Quale strada bisogna scegliere tra un atteggiamento oppositivo a tutti i costi e la ricerca di una interazione e commistione con quello che ti circonda. Naturalmente se potrebbe sembrare facile di volta in volta emettere dei giudizi, ciascuno di noi viene in verità nel suo piccolo posto davanti a delle scelte dove le condizioni non sono mai "libere" e tagliate fuori dal mondo che ci circonda e davanti a una affermazione apparentemente così provocatoria, questo film in una maniera brillante e molto intelligente e senza dire che cosa sia giusto oppure sbagliato, è illuminante e una grande fonte di ispirazione..

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