Una stanza semioscura, illuminata solamente da una finestra piccola che fa entrare un unico raro raggio di sole, che da su una strada isolata. All'interno luci al neon intermittenti che restano accese per pochi secondi, ad intervalli irregolari piuttosto lunghi e che quindi non contribuiscono alla lucentezza e alla visibilità. La stanza è vuota se non fosse per un tavolino stracolmo di mozziconi di sigaretta che lasciano un romantico fumo candido e per alcuni macchinari elettronici complessi. Vi entra un uomo, tale 3D, rimasto solo, abbandonato dai suoi compagni. Ammaliato da tale oscurità, questo uomo devastato, ruota manopole, schiaccia bottoni e giochicchia tirandone fuori un'elettronica fredda, ma emozionante.

Questa l'ipotetica Gestazione di "100th window", un disco di luci e ombre che incanta e spiazza al primo ascolto: bastano i primi secondi di "Future Proof" per restarne affascinati: beats sintetici, voce freddissima ma penetrante in un quasi rap algido che rimanda solo per pochi secondi al trip hop versione nuovo millennio, devastante "Butterfly Caught" capolavoro dark elettronico, una canzone paurosa nel senso più scontato del termine, che mette i brividi, ricordando il suo video: 3D che si trasforma lentamente in falena. Impossibile non citare anche "Special Cases", il primo singolo, il pezzo migliore dell'album e il più orecchiabile con la voce splendida della popstar irlandese Sinead O'Connor e la finale "Antistar", chiusura apocalittica dell'album più sottovalutato dei Massive (ma è ancora giusto parlare di gruppo, quando sarebbe dovuto essere firmato 3D?), che forse pur essendo il meno musicalmente compiuto, ne risulta l'apice di bellezza, diciamo sullo stesso piano di "Mezzanine", seguito di poco dal bellissimo "Protection"

Carico i commenti... con calma