Secondo voi qual è il primo grande album veramente duro, violento e devastante della storia del rock? Beh io dico, senza ombra di dubbio, "Kick Out The Jams" degli MC5 (Motor City Five), uscito nel lontano 1969. Questi cinque ragazzi di Detroit riuscirono a realizzare un disco a dir poco esplosivo, superando i normali limiti del rock già con il loro primo album.
Registrato dal vivo nel 1968 (nella notte di Halloween) al Grande Ballroom, che era uno dei pochi luoghi di Detroit in cui le band locali potevano farsi conoscere, "KOTJ" è un disco fondamentale per le generazioni successive, influenzando più di un genere, dal punk al garage, dall'hard rock al metal, soprattutto grazie ai riff supersonici di Wayne Kramer e Fred Smith e le urla rivoluzionarie di Rob Tyner.
John Sinclair, figura importantissima di Detroit, fu fondamentale nella scoperta degli MC5, abbracciò il loro spirito reazionario appoggiando i testi politici dei brani e fu anche l'ideatore dell'azzeccata dimensione live di "KOTJ", che parte in quinta con "Ramblin' Rose" caratterizzata dalla voce in falsetto di Tyner e dalla rozzezza delle chitarre. E allora Tyner scatena il putiferio urlando il loro grido di battaglia, "Kick Out The Jams, motherfuckers!!!", il loro brano più noto. I riff sono taglienti, gli assoli acidissimi, incessanti sono la batteria di Dennis Thompson e il basso di Michael Davis e il finale è un abominio di suoni distorti. "Come Together" non lascia scampo, la potenza del riff ti travolge, grande canzone; "Rocket Reducer No.62" è caratterizzato dal ritornello radiofonico, con Tyner che continua a ripetere I'm the man for you baby (insieme alla frase senza senso Rama lama fa fa fa), poi un assolo da orgasmo ti sorprende prima del raptus finale; "Borderline" mostra soprattutto il vigore collettivo del gruppo, energia allo stato puro. "Motor City Is Burning" è una lunga cavalcata blues che abbassa leggermente i toni, ma la qualità resta alta; "I Want You Right Now" ha un riff eterno, molti gruppi nei decenni avanti lo copieranno. La conclusione è affidata a "Starship", otto minuti di trip allucinogeno, qualcosa ti travolge e tu non te ne accorgi, le distorsioni delle chitarre ti spezzano in due le gambe, la voce di Tyner ti porta in un universo parallelo dal quale è difficile scappare, ma la fine arriva e tu non puoi pensare che più grande finale non ci poteva essere per un concerto che solo pochi ignari fortunati possono dire di aver visto.
Peccato che gli MC5 non hanno mantenuto la grandezza espressa in questo disco: successivamente hanno fatto dischi discreti, ma non eccezionali, hanno sfiorato il successo, ma non l'hanno ottenuto, sono rimasti un gruppo semisconosciuto al contrario dei concittadini Stooges che si sono tenuti lontano dalla politica, presentandosi al pubblico con il fascino dell'ambiguità e della trasgressione. Comunque "Kick Out The Jams" rimarrà un disco immortale che qualunque appassionato di musica rock dovrebbe possedere.
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