Un arpeggio tenebroso seguito da un esplosione di riff devastanti. Questo è solo l'inizio... che ci avvia ad un solo di chitarra fulminante, spiegandoci a che velocità viene fatta scoppiare la "Battery".
Siamo al secondo episodio. Il primo di bellezza, di potenza, di tecnica, di velocità, di maestosità. È quasi stupido chiamarla "title-track". La si può definire capolavoro a sé. Otto minuti indimenticabili, che hanno fatto la storia del metal, la fanno e la faranno. Una composizione artistica mai presente in nessun album. Un gioiello crudele ma veritiero, purtroppo. Melodioso, emozionante e battente. Battente come è giusto che sia la canzone thrash metal più bella al mondo. La canzone per capire che cosa è la musica, per capire come va la vita, per capire che ruolo abbiamo noi, per capire chi erano Hetfield, Ulrich, Hammet e Burton, per capire chi erano i veri METALLICA.
La presuntuosa "The Thing That Not Should Be", che ripete sempre lo stesso riff maledetto, che si rifà alle opere di H.P. Lovercraft.
La "ballad" dell'album che parte triste e sinfonica per poi incedere in una ferocia moderata, ma sempre "metallica". "Welcome Home. Sanitarium" è semplicemente questo.
"Disposable Heroes", con un imponenza mai fuori luogo, l'assoluta velocità e la cattiveria di un generale che ordina il sacrificio dei codardi, poco utili in guerra.
La sesta traccia, aperta da sei "battute", come una marcia militare avanza potente e affilata, quasi sagace, con la sua richiesta di tempo, portata da un "Leper Messiah".
Apoteosi della tecnica, arriva lenta e sfocia prepotente: è "Orion", tecnicamente ed emotivamente una delle più belle canzoni mai fatte. Strumentale, ma commovente. La sua base ritmica, impossibile da non amare, eseguita in modo perfetto e cruento, che ci avvia all'oblio dell'emozione. Riff e melodie stupendi eseguiti e composti da dei veri geni, che trasportano chiunque nell’immenso universo, fino ad arrivare a quella costellazione tanto cara, quanto importante per Cliff.
La foce della rabbia è "Damage Inc.", che assume gli aspetti più intensi del vero thrash metal: la demolizione completa di qualsiasi barriera sonora.

Questo è Master of Puppets, l'album più famoso, più venduto, più significativo, più bello, più rappresentativo, più reale, più crudele. Con la sua copertina e i suoi testi, ispirati alla guerra, tristi, reali e sarcastici. Ideato da "quattro cavalieri", i veri ed unici.
L'ultimo album di thrash metal "puro". L’ultimo dove ancora non si pensava ai soldi, ma solo alla voglia di fare musica. L'album dove Lars, James, Kirk e Cliff suonano in modo irripetibile. L'ultimo dove si è avuto il piacere di ascoltare un grande compositore, come Cliff Lee Burton, morto ancor prima di avere la possibilità di diventare il più grande bassista al mondo.
Semplicemente il più grande capolavoro dei Metallica...

"COME CRAWLING FASTER / OBEY YOUR MASTER / YOUR LIFE BURNS FASTER / 0BEY YOUR MASTER / MASTER / MASTER OF PUPPETS I'M PULLING YOUR STRINGS / TWISTING YOUR MIND AND SMASHING YOUR DREAMS / BLINDED BY ME, YOU CAN'T SEE A THING / JUST CALL MY NAME, CAUSE I'LL HEAR YOU SCREAM / MASTER / MASTER / JUST CALL MY NAME, CAUSE I'LL HEAR YOU SCREAM / MASTER / MASTER..."

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