Si sono ritornato, BeatBoy è ritornato! BeatBoy scompare e ricompare, ed anche questa volta non sò se il mio ritorno sarà permanente. L'ultima volta vi ho lasciati con "La Terza Madre" di Dario Argento, questa volta invece sono venuto a dirvi che...
Non molti sono a conoscenza che nel 1973 un Gruppo di Progressive Rock Romano fece un riadattamento Rock dell'"Inferno" di Dante; questo Gruppo si chiama Metamorfosi, e ruota attorno ai due Musicisti Davide "Jimmy" Spitalieri (Compositore, Voce e Flauto) ed Enrico Olivieri (Compositore e Tastiere). La Band già con il precedente Album "... e Fu Il Sesto Giorno" aveva adottato tematiche Bibliche mettendo l'essere umano al centro dell'universo. Per rimanere nell'argomento i Metamorfosi nel medesimo anno compongono e registrano "Inferno" sotto ispirazione del viaggio immaginario di Dante Alighieri.
La loro è una proposta non solo molto originale, ma anche molto complessa, specie nell'arrangiamento musicale condito da tastiere pari (una tastiera simile al piu' famoso e costoso Hammond), moog, clavincembalo, e poi ancora da un possente basso che caraterizza molto i vari episodi del viaggio nel regno degli inferi rendendolo claustrofobico e inquietante come è giusto che sia e infine troviamo una disinvolta quanto scandita batteria. L'Opera inoltre è impregnata di atmosfere gotiche, terrificanti, ma anche dolci e sognanti come ne "I Lussoriosi" che descrive l'arrivo di Paolo e Francesca nell'Inferno. Ma la cosa che rende unici d'originalità questa Opera e il Gruppo è che oltre alle anime dannate che Dante incontra via via nei canti del suo Inferno, a soffrire "al caldo e al gelo" sono anche i peccatori del nostro tempo, quali spacciatori di droga, razzisti e politici.
L'Opera per essere carpita alla meglio andrebbe ascoltata osservando le incisioni del francese Gustave Doré, che a mio modesto parere mischiate con la Musica dei Metamorfosi creano un amalgama perfetto che ci sembrerà quasi essere lì con Dante e Virgilio. L'Inferno dei Metamorfosi si cala con i versi:
"Sulle rovine di antiche città
crescono fiori senza colore.
Alberi tristi tendono al cielo,
rami corrosi dal tempo."
e si chiude con il celebre verso di Dante:
".... e fu così che noi tornammo
a riveder le stelle."
Nel 2004, dopo 31 anni i Metamorfosi continuano il viaggio Musicale nell'aldilà Dantesco con "Paradiso" e tra non molto si completerà con "Purgatorio". Non chiedetemi come mai non hanno seguito l'ordine Inferno-Purgatorio-Paradiso, perchè anch'io me lo sto chiedendo.
Fatto sta che i Metamorfosi si sono consacrati nell'olimpo del Prog Italiano grazie a questo tributo Rock al grande Dante Alighieri.
Ora me ne vado, ma come ho già detto nelle prime righe di questo mio ritorno non sò se rimarrò... nel caso me ne dovessi andare, state tranquilli che BeatBoy ritornerà!
Un abbraccio a tutti i vecchi amici di Deb ed anche a quelli nuovi!
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Altre recensioni
Di DaveJonGilmour
E’ un’interessantissima rilettura in chiave moderna della Divina Commedia dantesca.
Il lavoro di mellotron e tastiere è a dir poco fantastico, con fughe e incursioni degne dei migliori tastieristi italiani dell’epoca.
Di MaGonk
"Il suono dei sintetizzatori ci trasporta attraverso un viaggio onirico, dove il mondo reale e l'inferno dantesco si intrecciano."
"Un album per tutti: appassionati di prog, curiosi del genere ed amanti della buona musica."
Di Dragonstar
Incontro demoni alati nell’arso abisso fumante della terra;
Echeggiano lamenti rotolanti nel cielo nero: il regno oscuro dei dannati.