Parto dal presupposto che non amo moltissimo il nuovo sound di Michael Jackson, sfornato nei primi anni novanta senza la collaborazione del mitico Quincy Jones che produsse insieme a MJ capolavori come "Off The Wall", "Thriller" e "Bad".

Sembra quasi che dopo la separazione Mike abbia perso il suo stile grintoso anni 80 per far spazio allo stile mollaccione che nel frattempo è inevitabilmente peggiorato accentuandosi con gli anni e allo stesso tempo lo ha reso "uno dei tanti" nel complicato e magico (anche se di magico oggi ha ben poco) mondo della musica. Un esempio? Eccolo qua: fino al Bad World Tour Mike ha sempre cantato live tutte le canzoni anche le più complicate (una su tutte la coreografica "Thriller", per non parlare di "Billie Jean"). Ho scaricato alcune tappe del tour e vi assicuro che si poteva vedere la felicità negli occhi di Michael quando cantava e ballava allo stesso tempo.

A partire dal fortunatissimo Dangerous Tour, in cui MJ comincia a far uso del playback sempre in più occasioni (diciamo un 60% e 40%), fino all'HIStory Tour dove canta live solamente nelle canzoni in cui è evidente la differenza di voce (80% playback, 20% live). Insomma si è autoconvinto che anche se avesse fatto una m***a il pubblico sarebbe accorso ugualmente. Insomma sapeva di non doversi più guadagnare la pagnotta. Ma basta con queste note introduttive: noi vogliamo l'azione.

L'album inizia con la coinvolgente "Jam" che però può risultare fastidiosa verso la fine per l'abbondanza di ritornelli (2 minuti e mezzo di "JAM! There ain't too much...." sembrano un pò troppi anche se lo dico e lo ripeterò molto probabilmente: le canzoni lunghe e ripetitive verso il finale sono un marchio di fabbrica di MJ e si possono considerare come un eventuale difetto) e da sezioni rap non molto azzeccate per la canzone. Si prosegue con "Why You Wanna Trip On Me", stesso tema di "Leave Me Alone" ma stessi difetti di "Jam". Un episodio degno di nota si raggiunge con la sensuale e misteriosa "In The Closet" in cui Mike appare sempre meno un bravo ragazzo. Si sente nell'aria la poca originalità con "She Drives Me Wild", apparentamente identica a "I Can't Let Her Get Away", sound compreso. Da sottolineare la splendida "Heal The World", la rlassante "Remember The Time" e "Black Or White" che all'epoca scatenò le ire di tutti, razzisti e non.

Tirando le fila "Dangerous" è un ottimo album che vincendo molti premi non convince. Sarà l'inizio del declinio?

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