Tra i miei preferiti dei Naked City, subito accanto all'omonimo disco di esordio, c'è questo piccolo capolavoro molto meno conosciuto. E io i Naked City letteralmente li adoro come band, anche quando ti sciroppano mattonate come "Absinthe" (un'ora circa di disco ambient con riferimenti a Rimbaud, Verlaine, Giacinto Scelsi etc, forse un pochetto pretenzioso ma ha il suo perchè, vi assicuro) o improvvisazioni free-noise-conati-di-vomito-scatarrate come in "Heretic", album dove Yamatsuka Eye ci dà sotto pesante.

Comunque, fan o no, al pari di "Naked City" questo lo apprezzerete tutti penso. E' un album che è una specie di pelle di leopardo con le macchie fitte fitte che contengono ogni sorta di citazioni sonore in ogni sorta di idioma musicale. Ci troverete Conway Twitty (??? Wikipedia dice che era un cantante country) mescolato col grindcore degli Extreme Noise Terror e con le schitarrate di Santana. Oppure i Carcass mescolati con i Funkadelic, o Morricone miscelato con Albert King. Vi sfido io a conoscere, almeno alla lontana, tutti i riferimenti musicali citati nel booklet (circa una cinquantina). La stessa Wikipedia vacilla in qualche occasione. Chi è per esempio Yakuza Zankoku Hiroku?

Diciamo che tutta la prima metà del disco è molto sul surf rock e sul jazz, bello ritmato e tranquillo, quasi da cocktail. Poi piano piano sfuma sempre più verso il noise ed il grindcore. Sempre con un tocco quasi di distaccato umorismo. Musica bi-fronte, che riesce ad andare improvvisamente in escandescenza demoniaca per trasformarsi di nuovo in un lento ballabile. L'equivalente musicale di un bacio di una bella vampira.

Non ci sono mai, almeno credo, citazioni dirette dalla musica dei tizi menzionati come fonte di ispirazione. Diciamo che in un certo senso i Naked City si calano ogni volta nei panni dei personaggi citati e giocano al seguente gioco: che musica sarebbe uscita da un'ipotetica jam tra i Led Zeppelin, Akemi and Jagatara e Bernard Herrmann? Una sorta di gioco da tavolo per il nostro sestetto di fiducia.

La seguente pagina di wikipedia è un'eccellente guida all'ascolto:
per ogni brano del disco trovete le rispettive influenze, il tutto con il link ad una pagina web esplicativa del personaggio in questione. Quando si dice la magia del multimediale.

Ma forse è meglio ascoltare il disco a diritto e fregarsene, rimane sempre estremamente piacevole. Probabilmente Zorn ha voluto un po' creare l'effetto di un'ipotetica radio che passa con disinvoltura dal country al grindcore. Fortuna che lo Zorn non ha ascoltato la radio media italiana, altrimenti sa il cielo la rocambolesca mistura della Pausini con Morandi, Ligabue ed Elisa triturati assieme che ne sarebbe uscita anzichenò.

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