Questa volta parto da uno spunto personale: la musica mi permette, tra le altre cose, di vivere in maniera migliore certi momenti importanti i quali ci possono mettere in soggezione; in questo periodo il mio motivo di ansia si chiama esame di maturità. Tra i gruppi che devo ringraziare si distingono i Nektar, un gruppo inglese nato ad Amburgo. Questo dato è molto importante, infatti nelle sonorità dei loro album è possibile anche trovare delle venature di Kraut-Rock, segnale dell'ispirazione con la cultura musicale tedesca.

"A Tab In The Ocean" è il loro secondo disco, uscito nel 1972 dopo "Journey To The Centre Of The Eye" dell'anno prima che si era rivelato un disco interessante. Invece questo secondo lavoro di studio è probabilmente il miglior risultato dei Nektar della loro carriera, è curioso far notare che nelle numerose ristampe sono state fatte delle modifiche rispetto alla scaletta originale. Queste riguardano il brano "Desolation Valley/Waves" nell'edizione originale un unico pezzo di oltre 8 minuti, successivamente le due parti furono separate. Andando invece sull'aspetto musicale oltre alle venature di Kraut già citate si può individuare un percorso di ricerca musicale che arriva a creare sonorità originali e variegate, in particolare è lo Space-Rock che riesce a guadagnarsi il suo spazio: questo dato è confermato dalla title-track di apertura e soprattutto nelle sue parti strumentali. Andando avanti i brani successivi, i quali durano sempre di meno, confermano questa tendenza e inoltre vedono meno partecipe le voci dei componenti del gruppo, non particolarmente belle però adatte per creare un buon connubbio con le musiche. Si distingue in particolare "Crying In The Dark", un pezzo energico dove il mellotron e la sezione ritmica compiono un lavoro splendido.

I Nektar sono a metà tra Inghilterra e Germania, questo però non li ha penalizzati. Infatti sono riusciti in maniera egregia ad attingere da entrambi gli ambienti musicali lasciandoci dischi che ancora adesso risultano ascoltabili e validissimi ai nostri giorni, "A Tab In The Ocean" rientra appieno in questo discorso.

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