Nel 1991, mentre il rock americano si appresta a mietere ancora vittime, soprattutto con l'uscita dei leggendari Ten e Nevermind, pochi prendono in considerazione l'avvento dei francesi Noir Désir.

Le loro sonorità sono molto simili a quelle del Seattle sound, ma con l'aggiunta di elementi che non guastano la bevanda avvelenata.

Bertrand Cantat, oscuro quanto folle e carismatico leader della band da un tocco epico e personale ai brani, alimentando e nutrendo questo mostro inarrestabile.

Si percepisce la quantità di punk e country rock sprigionata che i 4 sanguinano per tutta la durata dell'album. Un loro concerto tipo, vero e proprio rodeo che vede il leader/torero buttare giù sudore ed energia con stile, come pochi altri casi in musica.

Urla, lamenti e suoni gutturali (marchi di fabbrica anche nel successivo osannato album Tostaky) delineano l'aspetto che più amo nell'interpretazione crudele e consumata in un crescendo di rabbia e disperazione.

Tu M'donnes le mal è un perfetto esempio, allo stesso modo la sostenuta En route pour la joie.

La chitarra a tratti blues, a tratti irritata e la batteria marziale accompagnano i cori viscidi del peccatore.

Banale sottolineare che essi danno il loro meglio nelle canzoni in madrelingua rispetto agli episodi (sempre validi sia chiaro) di No No No e Picture Of Yourself.

Se amate il rock granitico e gloriosamente masochista dal timbro malinconico anni '90 sarete conquistati al primo ascolto da Du Ciment Sous Les Plaines.

Moralité, il est mort alité.

Ecco una dose necessaria di puro e sacro rock n roll.

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