"Far far from here" direbbe qualcuno.

Non si andava così lontano da casa dai tempi di "Tab....25" dei Monster Magnet. 
Lontani da non distinguere più il sopra e il sotto, nei pressi di un buco nero virare di novanta gradi e ritornare a seguire, a debita distanza, l'ammiraglia Hawkwind. Veleggiando immersi nella flotta, fra Ozric Tentacles, Farflung, Amon Duul II e Vibravoid.
Monili di luce alla ricerca di un pomodoro nero.

Gli OSC sono un collettivo formato da nove elementi, provenienti da Danimarca Stati Uniti e Svezia.
I loro dischi sono lunghe, spontanee, jam session di qualche cosa che potrebbe essere sintetizzato in "spaceprogkrauthardrock", che si perdono tra sintetizzatori, effetti digitali e mixer analogici.

Lontani dalla possibilità di inutili etichette nel 2007 riportano sulla terra questo black tomato. Due flussi sonori divisi rispettivamente in cinque e tre sub-brani, e a chiudere una breve suite di follia spaziotemporale.

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