"Cuentos de los años felices", Osvaldo Soriano  (Arg) 1993. In Italiano "Pensare con i Piedi", edito da Einaudi (1995)

Osvaldo Soriano (1944-1997) è stato un giornalista e scrittore (e "calciofilo", nel senso puro del termine, aggiungo io) argentino: sostenitore acceso dei valori della democrazia e dei diritti umani, per questi ideali subì in patria un ostracismo privato e pubblico, già negli anni precedenti, culminato con gli eventi che portarono alla"Guerra Sporca" che lo costrinsero, al culmine della crisi politica argentina nel 1976, a trovar rifugio in Europa. Tornato in patria nel 1984 venne immediatamente riconosciuto come uno dei più importanti e affidabili "cantori" della storia della nazione argentina. Dotato di uno spiccata ironia, intrisa di una sana malinconia realista e realistica, i suoi romanzi e i suoi racconti mescolano uno stile giornalistico, quasi da cronista, ad una raffinata verve poetica che prende spunto anche da piccoli avvenimenti domestici, familiari e/o lavorativi. Senza dimenticare quella che fu la sua più grande passione: il "fútbol".

"Pensare con i Piedi" è una delle opere in cui questa passione meglio si mescola con il Soriano "politico" e storico: 33 racconti in cui vicende private, episodi "leggendari" (alcuni effettivamente avvenuti, altri che si perdono nelle pieghe della Storia e quindi ricostruiti dalla poetica dell'autore) e cronaca argentina vengono cuciti con il fil rouge del pallone. Un'epopea romantica e drammatica allo stesso tempo in cui l'autore rispolvera i ricordi per la famiglia (soprattutto il padre antiperonista chiamato affettuosamente "eterno perdente"), delle amicizie d'infanzia e d'adolescenza (con i riverberi delle inquietanti vicende storiche del paese "albiceleste" nel sottofondo) e divertenti ricostruzioni (di una "mitica" partita di calcio in particolare) in bilico tra fantasia e realismo. 

Diviso in tre parti distinte (le prime due più personali, la terza più generale: i traduttori italiani hanno scelto il nome di questa terza per dare il titolo a tutta la versione italiana ) "Cuentos de los años felices" è un atto d'amore verso la memoria che "ingigantisce ogni cosa" e un arguto modo per avversare ancora una volta, e di più, qualsiasi totalitarismo: sempre con una vena nostalgica che mai Soriano volle nascondere.

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