Con tanti saluti a Brian Wilson e al magic pop dei sessanta. Anche se poi, di primo acchito, a venirmi in mente è stata Cindy Lee. Ma Cindy Lee era un filmino super otto fuori fuoco, un solaio pieno di polvere. Qui invece una intera impresa di pulizie rassetta e mette le cose a posto. Difficile essere più cristallini. E poi, ok, un colpo al cerchio e uno alla botte, perché se mezzo disco è pieno di sole, l’altro mezzo viaggia dentro quella gentilissima trance chiamata malinconia. Che poi, aldilà del mezzo e mezzo, è anche vero che le cose si confondono, un filino di luce spariglia sempre l’ombra e un filino d’ombra spariglia sempre la luce. Secondo i filosofi è così che vengon fuori le scintille. Ah, segnalo anche una voce fragile, quasi da bambino e una semplicità che fa bene al cuore. Ottimo anche il disco di qualche anno fa con Sonic Boom dove tutto finiva dentro un videogame. Buon ascolto.
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