È un macaco senza storia,

dice lei di lui,

che gli manca la memoria

infondo ai guanti bui…

ma il suo sguardo è una veranda,

tempo al tempo e lo vedrai,

che si addentra nella giungla,

no, non incontrarlo mai…



Ho guardato in fondo al gioco

tutto qui?… ma - sai -

sono un vecchio sparring partner

e non ho visto mai

una calma più tigrata,

più segreta di così,

prendi il primo pullmann, via…

tutto il reso è già poesia…



Avrà più di quarant’anni

e certi applausi ormai

son dovuti per amore,

non incontrarlo mai…

stava lì nel suo sorriso

a guardar passare i tram,

vecchia pista da elefanti

stesa sopra al macadàm…
Il tuo voto:
Chiunque saprebbe, chiunque potrebbe

amarti e inseguirti

ovunque chiunque

saprebbe potrebbe

non ditelo qui



Chiunque incontrandoti avrebbe il destino

marcato da te

e andrebbe di corsa

a comprare un pensiero,

un disco …



Chiunque saprebbe

vestirsi da Zorro

per presentarsi a te

e gettare ai tuoi piedi

i piani segreti

del suo carnevale





Ah, chiunque saprebbe

chiunque, potrebbe,

chiunque…
Il tuo voto:
Certi capivano il jazz

l’argenteria spariva…

ladri di stelle e di jazz

così eravamo noi, così eravamo noi



Pochi capivano il jazz

troppe cravatte sbagliate…

ragazzi-scimmia del jazz

così eravamo noi, così eravamo noi



Sotto le stelle del jazz,

ma quanta notte è passata…

Marisa, svegliami, abbracciami

è stato un sogno fortissimo…



Le donne odiavano il jazz

“non si capisce il motivo”

du-dad-du-dad



Sotto le stelle del jazz

un uomo-scimmia cammina,

o forse balla, chissà

du-dad-du-dad



Duemila enigmi nel jazz

ah, non si capisce il motivo…

nel tempo fatto di attimi

e settimane enigmistiche…



Sotto la luna del jazz…

Il tuo voto:
Mocambo, serrande abbassate
Pioggia sulle insegne delle notti andate
Devo pensarci su… pensarci su…
Ma dipenderà… dipenderà…
Quale storia tu vuoi che io racconti?
Ah! Non so dir di no, no, no… no… no…

E ricomincerà come in un rendez-vous
[parlando piano tra noi due]

Scendo giù a prendermi un caffè
scusami un attimo
passa una mano qui, così,
sopra i miei lividi
Ma come piove bene su
gli impermeabili…
e non sull'anima

Ma come piove bene su
gli impermeabili…
e non sull'anima
Il tuo voto:
Come mi vuoi...
Cosa mi dai...
Dove mi porti tu?
Mi piacerai...
Mi capirai...
Sai come prendermi?

Dammi un sandwich e un po' d'indecenza
e una musica turca anche lei,
metti fore che riempia la stanza
d'incantesimi e di spari e petardi
eh... come mi vuoi?
...che si senta anche il pullman perduto
una volta lontano da qui
e l'odore di spezie che ha il buio
con noi due dentro al buio abbracciati
eh... come mi vuoi?
Il tuo voto:
Lussureggiava il mare
e il mondo delle donne
nell'aria calda vampeggiava,
dove lui passeggiava
anche lei arrivava...
e il resto � tutto da scimpanz�...

Lui faceva niente
era un tipo andante
ma lei chiss� per� cosa pensava
e in un istante opaco
lei gli fa: Macaco
e il resto � tutto da scimpanz�

Lussureggiava il mare
e il mondo delle donne
nell'aria insonne vampeggiava
inconfondibilmente...
ineluttabilmente...
il resto � tutto da scimpanz�...

...Ah, no bueno "Macaco"
..................................................
Il tuo voto:

 Quest’album è una cosa così. Come un urlo. Come una liberazione.

 Paolo Conte è il Sacerdote dell’inadeguatezza, il Cantore del Complesso d’Inferiorità.

La recensione celebra l'album 'Paolo Conte' del 1974 come un capolavoro di musica italiana, sospeso tra malinconia, poesia e atmosfere d'altri tempi. Viene descritto come un grido liberatorio, un viaggio tra solitudine e incontri, caratterizzato da testi intensi e sonorità sofisticate. Il disco è parte della 'Trilogia del Mocambo', emblema del sentirsi fuori posto ma sinceri nelle emozioni. L'autore invita all'ascolto diretto, distinguendosi per profondità e autenticità. Ascolta ora l'album Paolo Conte e immergiti in un capolavoro senza tempo.


 Se mi toccasse d'incarnare, rendere in natura e materia il concetto di Ironia, lo farei tramite questa piccola e sagace opera.

 Può far ridere e può far piangere e, come i lavori più appassionati, far ridiscutere i confini dell’Arte.

La recensione approfondisce il secondo album omonimo di Paolo Conte, evidenziandone la fusione tra ironia caustica e poesia sottile. Descrive un Conte giovane, dissacrante e provocatore, capace di dipingere con versi e musica un'Italia del dopoguerra e i suoi paradossi. L’opera è vista come fondamentale per comprendere la poetica futura dell'artista, con brani memorabili e testi ricchi di immagini vivide e contrasti emozionali. Un album che emoziona, diverte e invita alla riflessione. Ascolta ora il secondo album di Paolo Conte e lasciati conquistare dalla sua ironia unica!


 "Il gioco è il sole di questa vita"

 "Genova per noi è uno dei capisaldi, con i contadini che vivono la città tra paura e suggestioni."

La recensione evidenzia il valore unico e l'ispirazione del primo album omonimo di Paolo Conte del 1975. Si sottolineano le differenze vocali rispetto alla sua produzione successiva e le atmosfere nostalgiche e sognanti. Alcuni brani chiave come "Avanti bionda", "La ricostruzione del Mocambo" e "Tango" vengono approfonditi per la loro originalità. La presenza del fratello Giorgio Conte arricchisce il disco con spunti divertenti e poetici. Ascolta questo capolavoro di Paolo Conte e immergiti nelle sue atmosfere uniche!


 Potrebbe essere una definizione calzante di questo "Paolo Conte", datato 1984.

 "Sotto le stelle del jazz, ma quanta notte è passata.... Marisa, svegliami, abbracciami, è stato un sogno fortissimo..."

L'album "Paolo Conte" del 1984 è un viaggio nella notte attraverso storie d'amore intense e atmosfere jazz sofisticate. La copertina scura riflette l’anima malinconica delle canzoni, arricchite da strumenti raffinati come il sax tenore e archi eleganti. Il disco spazia da ballate struggenti a brani ritmati, con tracce come "Sotto le stelle del Jazz" e "Gli impermeabili" che rappresentano alcuni dei momenti più alti della carriera di Conte. È un’opera che cattura magicamente l’immaginario notturno e la passione per la musica improvvisata. Ascolta questo capolavoro jazz notturno di Paolo Conte e lasciati trasportare dalla sua magia.

Come mi vuoi?
Dammi un sandwich e un po' di indecenza
E una musica turca anche lei
Metti forte che riempia la stanza
Di incantesimi e di spari e petardi
Ehi....come mi vuoi?
Gli impermeabili- Paolo Conte
Come mi vuoi?
Tu e Paolo Conte
Nella collezione di