Daniel Plainview è un cercatore d'argento che d'un tratto si trasforma in cercatore di petrolio. Personaggio solitario, silenzioso almeno all'inizio (poi si trasformerà in un oratore quasi perfetto), sempre immerso in un buco nel terreno, sporco di detriti e fango, adotta il di figlio di un suo lavorante deceduto ed elabora la sua personale versione del valore della famiglia...

Dagli inizi difficili alla prosperità il passo è breve: Daniel attraversa gli stati in cerca di oro nero in compagnia di H.W., il suo bambino, il quale viene presentato come socio in affari... La loro è una ditta a conduzione famigliare... La prosperità di Daniel è anche la prosperità delle famiglie i cui membri lavorano per lui e dei proprietari delle terre nelle quali si deve trivellare. Per questo Daniel ottiene facilmente le concessioni... Un padre di famiglia in mezzo ad altri padri di famiglia...

A Little Boston in California, Daniel si insedia dopo aver scoperto, grazie a una "soffiata", che in una certa fattoria il petrolio si trova pure in superficie. In questa landa desolata Paul Thomas Anderson ci presenterà il vero volto di Daniel Plainview mettendolo faccia a faccia con i concorrenti, un falso profeta, un sedicente fratellastro e il suo stesso figlio...

L'argomento trattato, la presenza di Daniel Day Lewis e dei suoi baffoni, (per altro il Lewis è bravissimo sia nelle parti in cui interpreta il "capo d'industria", che nel finale solitario e grottesco) ricordano un altro film: "Gangs of New York". Ovvero: l'america (e la sua economia) è stata fondata sul sangue, (by the way, il titolo italiano pare inadeguato, molto meglio l'originale anche se nel film di Scorsese scorre molto più sangue...), un'evoluzione darwiniana che premia i forti, i predatori ed elimina i deboli se proprio non si possono sottomettere. Quando poi i deboli sono anche cialtroni, tanto meglio... Sarà per questo che ne "Il Petroliere" non c'è redenzione finale come in "Magnolia" e "Boogie Nights"? Grandiosa la sequenza del rogo del pozzo di Little Boston...

Per concludere: un film d'altri tempi...

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