Immaginate di essere in un'isola deserta e di stare seduti sulla spiaggia con i piedi nell'acqua fresca mentre il vento scuote le palme, quel vento accogliente che vi riscalda la pelle. Immaginate un orizzonte al tramonto, voi, seduti su quella sabbiosa spiaggia mentre si fa sera, ascoltate il vento suonare la sua sinfonia, misteriosa e accogliente, fatevi ammaliare dal sole rosso che sembra cadere nel mare, dalla sua luce.

Non vi piace questa visione? Non vi piacerebbe, nella solitudine di quell'isola deserta, riflettere e pensare al senso della vita, domandarsi il perché delle cose? Non so cosa penserei io, seduto sulla spiaggia di un isola deserta stile Robinson Crusoe: desidererei partire, costruire al più presto una zattera e andare via oppure nutrirmi di quello che la natura ogni giorno mi offre? Non lo so! L'unica cosa di cui sono sicuro è che non mi basterebbe ascoltare il soffio del vento, lo scroscio delle onde sul mare, gli uccelli che cantano sulle palme, lo stridio dei gabbiani ... avrei bisogno di qualcosa di più accessibile, qualcosa di più terreno, qualcosa per il quale non bisogni scavare all'interno e cogliere il significato ... avrei bisogno della mia musica!

Non di una musica qualsiasi, non un qualcosa scelto a caso ... avrei bisogno di sentire i brividi sulla schiena e sulla testa al partire di "The Rhythm of the Heat", con quell'urlo primitivo e quel crescendo della voce di Gabriel, quelle percussioni a fine canzone che sanno tanto di danza tribale. Avrei anche bisogno di un atmosfera più quieta, di un momento di riflessione, da una parte, e rilassamento della mente, dall'altra, e di quel respiro dell'anima che mi può garantire "San Jacinto". Se con questo brano avrò dato modo al mio corpo e alla mia mente di indugiare sulle note e di rilassarsi, con "I Have the Touch" e "Lay Your Hands on Me" dovrò lasciare ai miei piedi l'incarico di muoversi in un ballo liberatorio, come valvola di sfogo. Ma avrei ancora bisogno di qualcosa su cui riflettere, qualcosa da ascoltare col cuore e con l'attenzione del cervello, e "Wallflower" fa al caso mio. "Kiss of Life" è un ultimo pretesto per ballare, per scaldare i muscoli e per divertirmi. Se volessi, potrei ballare a ritmo di "Shock the Monkey" con una scimmia o pescare in riva al mare ascoltando "The Family and the Fishing Net". Non sarebbe una cattiva idea!

E voi che ne pensate? Vi piacerebbe stare in un'isola deserta, seduti sulla spiaggia con i piedi nell'acqua fresca, pronti a risporcarli e a metterli in moto al suono della vostra musica?

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