Ho sempre affermato, a chi me lo avesse chiesto, che per fare una distinzione corretta della canzone napoletana, bisogna seguire ben tre scuole di pensiero. La prima appartiene ad un pianeta inattaccabile, popolato da classici immortali scaturiti dagli stadi più intensi, profondi, sanguigni dell'animo poetico che caratterizza il napoletano radicato a Napoli. Per una migliore comprensione elencherei "Era de maggio", "O' guarracino", "Luna rossa", "Tamurriata nera" etcetera al cubo.

Alla seconda scuola appartengono Pino Daniele, Massimo Ranieri, Enzo Gragnaniello, James Senese, Nuova Compagnia di Canto Popolare etcetera al cubo. Alla terza appartiene il pattume neomelodico recente, prevalentemente caratterizzato da un unico lamento costruito su diverse scale per sol differenziare, infarcito per lo più di orripilanti giaculatorie su vergognose basi elettroniche da pseudo-discoteca. Con "Terra mia", il primo Pino Daniele, quello profondo, quello magistrale, illumina con sana irruenza, agli albori degli anni ottanta, l'allora relegata esperienza della prima scuola di pensiero.

Dotato di eccezionali qualità artistiche e polistrumentista provetto, Pino Daniele aggrega a sè ottimi elementi per creare uno dei dischi più belli della musica italiana. E' d'uopo quindi ricordare i delicati archi scritti da Antonio Sinagra che sprgionano una meravigliosa luce sentimentale nell'accompagnamento e nell'intermezzo di "Napule è", dove, forse profeticamente, il musicista partenopeo ricorda che il problema dell'immondizia non è nuovo, in quanto "nisciuno se ne 'mporta". Le efficaci frasi di pianoforte sono suonate dal jazzista Amedeo Tommasi, apparso con lo pseudonimo di Amedeo Forte.

L'antica tradizione del "sospeso" potrebbe delinearsi nel secondo brano "Na tazzulella e cafè", dove viene però evidenziato con modi astutamente ironici, un attacco alla classe politica locale dell'epoca, incline a favorire costruzioni abusive, collusioni con organizzazioni criminali, speculazioni, sperando che quella tazzina di caffè diventi curaro nell'eventualità finisca tra il pollice e l'indice di un personaggio del genere. Le identiche sensazioni si riflettono sull'opera successiva, dove un carosello di voci e strumenti popolari, pazzarielli, capere, mullecari, putipù e bassi tuba, esplode nella speranza dell'aiuto dell'elemento supremo o forse, più dettagliatamente nella tradizione opportunistica del rimando a data da destinarsi. Enzo Avitabile si occupa dei fiati e Pino Daniele degli strumenti a corda

"Suonno d'ajere" è, a mio avviso, la più bella canzone napoletana della seconda scuola di pensiero de quo. Un malinconico mandolino, sapientemente pizzicato, guida un indimenticabile contralto sanguigno, una meravigliosa Donatella Brighel, che si preoccupa della situazione morale di Pulcinella. Daniele risponde alle accuse con rabbia e con tanta voglia di espugnare il disincanto che imperversa e quando un coro di voci femminili (Dorina Giangrande in testa) irrompe sulla scena, parte un giro di basso eccezionale che sembra singhiozzare dal dolore. Commovente il coro finale anticipato da un flauto dolce e accompagnato da un emozionante commento percussionistico ad opera di Roberto Spizzichino e Rosario Jermano.

Nulla a togliere agli altri brani ma preferirei soffermarmi su quella che è la seconda più bella canzone napoletana della scuola di cui sopra. "Saglie saglie" è di una leggerezza disarmante. Il contralto d'apertura è sempre della Brighel, più profondo del precedente, più materno, più sentimentale. L'invocazione di speranza che infiamma il brano con le urla popolari di sottofondo a tratti lamentose a tratti incoraggianti è assolutamente struggente. Da evidenziare infine anche l'essenziale assolo di chitarra elettrica che chiude il disco nel brano "Libertà".

Opera eccezionale, Pino Daniele ad un livello superiore che si trascinerà per pochi altri anni a seguire. Ora sembra che sia sceso dalla cattedra che aveva di diritto nella seconda scuola per andare ad impartire corsi di recupero nella periferica terza scuola. Peccato. Ma peccato per davvero.

 

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