Canticchiavano in un panificio di Cremona e spesso davano pure un pò fastidio.

Flavio Premoli, Giorgio Piazza, Mauro Pagani, Franz Di Cioccio, Franco Mussida, in arte Premiata Forneria Marconi, non sono mai stati dei perfezionisti: la loro musica non è perfetta, è organica, lussureggiante, new age, avanguardistica, originale, non perfetta.

Li conobbe Giulio Rapetti, in arte Mogol, e subito li amò. Gli scrisse "Impressioni di settembre" e li portò al successo. A Bollate, al locale "Carta Vetrata" (dove i cinque spesso si esibivano) scoppiò il putiferio. E fu giusto così. "Storia di un minuto" (un minuto che durò trent'anni) è il primo album della Premiata Forneria Marconi, ed è il loro capolavoro. "Impressioni di settembre" vale, come si suol dire, il prezzo del biglietto. Al di là del valore artistico del testo (comunque bellissimo) quello che spicca è l'assoluta padronanza strumentale del gruppo. La chitarra acustica di Mussida riempie magniloquentemente i primi tre minuti di canzone (la voce di Mussida è elaboratissima) mentre il finale, lungo e altisonante, vede l'utilizzo, per la prima volta in Italia, del famoso sintetizzatore Moog. Il brano dura poco meno di sei minuti, eppure il Moog finale pare sgusciare via senza nè incertezze nè pesantezze. Formidabile inoltre l'utilizzo perfetto degli strumenti a corda: ispiratissimo Pagani che, in un sussulto di pura estasi musicale, ribatte con forza sul violino suoni e note che farebbero impallidire, nell'ordine, Paganini, Uto Ughi, Angelo Branduardi.

Eppure, nonostante grandi doti e grandi ambizioni, la loro musica non è perfetta. "Impressioni di settembre" pare, in alcuni passaggi, incerta e frettolosa, le chitarre paiono abbondare e la voce bassa (anzi no, bassissima) dell'inizio stride incoerentemente con il lungo secondo tempo folle e accellerato. Ma le musiche, le parole, il Moog coprono questa evidente imperfezione autoriale: Premoli, Piazza, Pagani, Di Cioccio e Mussida, in arte Premiata Forneria Marconi, è indubbio, sono bravissimi, suonano benissimo, cantano così e così (però, nel complesso, cantano bene) ma non sono perfetti. "Storia di un minuto" è il loro unico vero album degno di nota (il tanto decantato "Jet Lag" non è niente di particolarmente eccezionale) eppure, la loro non perfezione, è immediatamente riscontrabile nel lunghissimo intermezzo musicale dal titolo "Dove... quando", epico duello musicale fra chitarre, batteria, Moog, flauti e clavicembalo. Un numero musicale ai limiti del circense: serratissimo, emozionantissimo, fenomenale. Qua e là però, qualche accenno di irriverente autocompiacimento autoriale, guasta la composizione e rovina l'atmosfera.
La Premiata Forneria Marconi non è perfetta, è chiaro?

Degna di nota "La carrozza di Hans", penultimo, magniloquente brano che chiude, un pò mestamente, l'album più interessante (nonchè più famoso) della Pfm e apre, un pò sopravvalutativamente, un decennio interessante ma non esemplare (un esempio: Battisti incide "Anima latina" e a Sanremo trionfa Peppino Di Capri).

Elenco tracce testi samples e video

01   Introduzione (01:09)

02   Impressioni di settembre (05:43)

03   È festa (04:51)

Come sempre é la festa
d'un leggero uccello che va
come sempre è la festa
di chi è.

04   Dove... quando... (Parte I) (04:06)

05   Dove... quando... (Parte II) (06:00)

06   La carrozza di Hans (06:45)

Guarda, cerca
corri lontano,
vola…
Hans il mercante
aspetta lontano,
vola…

Piccolo uomo
signore del mondo
vai…

La carrozza attende già
no ti fermare,
a cassette sali e va
non ti voltare,
suona un corno da cocchiere,
lustra l'abito de Re;
è la carrozza di Hans.
Strade e strade correrai,
senza contare,
cieli e cieli finirai,
tu sai volare,
suona un corno da cocchiere,
lustra l'abito de Re;
è la carrozza di Hans.

Cieli infiniti, vento in faccia
voglia di correre e non fermarsi mai
scrivere suonare e bailare
e non fermarsi mai
bruciare il proprio teatro
vestira il proprio teatro
ascoltara, lavorare a dormire
e nor fermarsi mai;
guardarsi in giro
sentirsi il mondo negli occhi
sentirsi piccino e adorare
e non fermarsi mai.

…i silenzi,
e foglie cadute e cadute
a nubi bige a rimpiattino...

07   Grazie davvero (05:51)

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Altre recensioni

Di  mayhem

 È un pezzo che paragonerei senza mezzi termini a 'Stairway To Heaven' dei Led Zeppelin: insomma, un 'must'.

 Dopo 30 anni, ancora i nostri suonano fantastici concerti!


Di  jimi

 La PFM è l’unico gruppo italiano a scalare Billboard.

 Una di quelle canzoni che ti entrano direttamente nelle vene mentre l’ascolti.


Di  lobotomy

 "'Storia Di Un Minuto' è un album che ha fatto storia e che contiene canzoni memorabili per il progressive mondiale."

 "Un album da non perdere. Sicuramente il miglior album italiano di sempre."


Di  Fiumani

 Il disco si rifà chiaramente al progressive inglese soprattutto dei King Crimson e ai Jethro Tull.

 "Impressioni di settembre" è straordinario e molto innovativo: il ritornello è uno strumentale dominato dal moog.


Di  Bloody Francy

 "'Impressioni di Settembre' è il momento prima dell'alba, il momento in cui la notte è più scura, il momento prima di rialzarsi e ricominciare."

 "'Storia di un minuto' è una favola musicata. È un insieme di attimi di intensità tale da sembrare eterno."