L'impressione che nei Jesus & Mary Chain albergassero enormi potenzialità - parzialmente inespresse va da sé - è un'opinione che, suppongo, non fosse annidata solo nelle mie stanze. Al mezzo capolavoro d'esordio "Psychocandy" fece seguito un buon album post-dark-wave come "Darklands", poi i fratellini Reid si persero via via per strada scialacquando il proprio talento in dischi tutt'altro che trascendentali. Peccato !
Bobby Gillespie, loro batterista part-time, abbandonò la barca, in pratica, all'indomani di "Psychocandy" quando le acque di navigazione erano ancora piuttosto sicure. In verità il suo progetto Primal Scream nel 1987 non partì benissimo, incentrato su una sorta di psych-pop-rock revivalistico degli anni sessanta/settanta, salvo poi virare verso un crossover dance-elettronico col capolavoro "Screamadelica" del 1991. Da allora ne è passata di acqua sotto i ponti tant'è che oggi Bobby Gillespie, con ben otto album alle spalle e sempre più allampanato, viaggia verso i cinquant'anni. A differenza dei defunti J & MC, però i suoi Primal Scream sono ancora in pista capaci ogni volta di rinnovarsi e intraprendere percorsi eclettici e originali e, perché no, talvolta spiazzanti come nel caso del controverso "Give Out But Don't Give Up" e del recente "Riot City Blues".
Il problema di fondo nel valutare un disco come "Beautiful Future" si può ricondurre alla stregua di dover soppesare un lavoro di una qualsiasi altra band di spessore in giro ormai da oltre vent'anni. Cosa ci si può aspettare e soprattutto cosa ci si deve aspettare? Nessuna rivoluzione in atto, ma neppure un semplice disco di routine. Il tutto si potrebbe laconicamente riassumere come una specie di compendio del ventennio Primal Scream.
Si va dalla gioiosa e frizzante apertura della title-track alle abrasioni rock come novelli (mica tanto) Rolling Stones del ventunesimo secolo di "Can't Go Bainck" e "Necro Hex Blues", dalla danzareccia e radiofonica "Uptown" al groove dandy in stile Pulp di "Glory Of Love" (proposta addirittura in due versioni), dalla martellante tenebrosità di "Suicide Bomb" (gli Oasis sputerebbero sangue per scrivere un brano così) a una "Beautiful Summer" che si muove sulle orme degli Stone Roses (l'avrà portata in dote il bassista Gary ?Mani' Mounfield ?), per finire col rigurgito elettronico di "I Love To Hurt (You Love To Be Hurt)" più dalle parti di Dave Gahan che non da quelle di "Screamadelica". A proposito: si vociferava di un ritorno a certe sonorità post-dance-elettroniche del loro capolavoro conclamato, ma personalmente ci ho trovato veramente pochi punti di contatto.
L'ispirazione, invero, non è sempre quella dei giorni migliori, basti ascoltare il black-boogie "Zombie Man" piuttosto inconcludente, per non parlare della cover in slow-motion dei Fletwood Mac "Over & Over" fuori dal loro target, ma si tratta di peccati manieristici quasi inevitabili per chi come Bobby vanta una carriera ultraventennale. Da segnalare, infine, le partecipazioni di Josh Homme, di Lovefoxx e quella prescindibile di Linda Thompson.
Parafrasando il titolo, il futuro non sarà meraviglioso (a tal riguardo si ascolti il testo inversamente proporzionale all'ottimistico presagio della title-track), ma il presente, se non stupefacente, per ora è abbastanza rassicurante. Sul lato musicale dei Primal Scream, ovvio.
Elenco tracce testi e video
01 Beautiful Future (05:09)
Take a ride around your city
Tell me what do you see
Empty houses
Burning cars
naked bodies hanging from the tree
Don’t say what you’re thinking
Just think before you say
If you say the wrong thing
the man is gonna come and take you away
Oh you've got a beautiful future
A beautiful future
Oh you've got a beautiful future
A beautiful future
You tell me baby it’s good to be free
Can’t you see you’ll never be free
You live by the sword
You die by the sword
You’re only free to buy the things you can’t afford
A flash car
The house in the country
a sexy wife, beautiful children
Congratulations you live in a dream
With a dead heart at the control of the machine
Oh you've got a beautiful future
A beautiful future
Oh you've got a beautiful future
A beautiful future
Are you heading for the gas chamber
Do you wanna sit in the electric chair?
We’ve got a noose if you wanna hang around
Maybe a little torture to tousle up your hair
You've got a beautiful future
Take a ride around your city
tell me what do you see?
Pretty houses, expensive cars
Golden apples hanging from the trees
Oh you’ve got a beautiful future
Oh you've got a beautiful future
A beautiful future
Oh you've got a beautiful future
A beautiful future
Oh oh you live in a dream
With a dead heart at the control of the machine...
02 Can't Go Back (03:44)
I looked into my baby's eyes
I tried so hard to find some light
When I looked there was no one there
No one there at all
I walked on down a crowded street
I heard somebody talk to me
When I turned around to speak
There was no one there at all
Can't go back I can't go back
Can't go back I can't go back
Can't go back I can't go back
To the place I was before
I stuck a needle in my arm
I stuck it in my baby's heart
She looked so hot & sexy
She wasn't there at all
I heard some one break in my house
They had a gun they had a knife
But it was all behind my eyes
There was no one there at all
Can't go back I can't go back
Can't go back I can't go back
Can't go back I can't go back
To the place I was before
My baby looked into my eyes
She tried so hard to find some light
When She looked there was no one there
No one there at all
Can't go back I can't go back
Can't go back I can't go back
Can't go back I can't go back
To the place I was before
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Altre recensioni
Di darkHaem
la band scozzese torna sul mercato con questo nono album, intitolato, con una buona dose di ironia, "Beautiful Future"
Un ritorno che ha superato alla grande le deludenti aspettative che avevano soltanto ipotizzato, prima della pubblicazione anticipata, critici e fan.
Di breakerfall
Il loro piacere arriva, ad ondate, contagioso, anche a chi li ascolta. Chapeau, no?
Beautiful Future è l’ultimo viaggio che puoi fare con loro, sempre che tu non abbia paura né del buio né della luce accecante.