Il qui presente e sottoscritto Lorenzo, alias De...Marga et Genital Grinder, ama in maniera smoderata, esagerata, al limite della malattia i PRAIMUS.

E tale cosa è già stata qualche decina di volte sentenziata e posta per iscritto sulle paginelle debaseriane; sapete altresì che il leader Les Claypool, liberissimi o meno di crederci, risulta da tempo essere un mio nemmeno troppo lontano cugggino. Molte le cose che ci accomunano; prima fra tutte l'odore non proprio idilliaco emanati dai nostri singoli corpi. Del resto si narra che "Primus e De...Marga...Sucks!!!!".

Questa fantasiosa e farneticante introduzione mi serve per introdurre a voi la raccolta che i nostri immettono sulla piazza musicale nella seconda parte dell'anno 2006. Sorta di bignami che va a riaccattare i singoli dati alle stampe dai californiani nella prima parte della loro fantasmagorica carriera; dai tellurici esordi del 1991 fino alla più (s)ragionata psichedelia rovente dell'ultimo brano "Mary the Ice Cube".

Possiedo (Possessed) tutti gli album dello sregolato trio, compreso qualche raro singolo. Ma non mi è importato un bel fico secco e al momento dell'uscita di They Can't All Be Zingers me lo sono accattato nella rara (e costosa) versione in doppio vinilozzo. Che ho al solito consumato, consumato e consumato sul mio impiantino stereo per la (non) gioia del vicinato: perchè la musica dei Primus si ascolta a volume tendente all'assordante.

Da dove comincio questa mia nuova buona novella?

Dalla copertina formaggiosa che ricorda la famosa "Navigazione nei mari di formaggio"; dalle scritte che accompagnao l'artwork e che ci ricordano ancora una volta come la band cerchi sempre l'ironia, il cazzeggio, anche la presa per il culo di noi acquirenti. Ed infatti cose di questo tenore si possono leggere e tradurre, sulla cover, in codesta comica maniera: "Sedici fette di cremosa audio bontà" (come non darti credito mio buon cugggino!!!). Ed ancora: "Nostre classiche canzoni riconfezionate per un vostro pratico ascolto e per il nostro beneficio economico" (Più chiari di così!!!!!!).

Poi arrivano finalmente i brani dove regna l'abituale marasma cosmico, il caos controllato frutto di una tecnica che non ha limiti. Il basso fiocinante e la voce nasale da cartone animato "vivente e vegeto" di Les; la batteria pronta a dettare tempi sincopati e sghembi prima di Tim e successivamente di Brain. Ed in ultimo quella chitarra a tratti svogliata, che sembra dirigersi da tutt'altra parte, che suona a volte in anticipo se non in ritardo rispetto a quanto ci si aspetta: è Larry LaLonde ad occuparsi della sei corde.

Creano così quel suono, quel modus operandi che riprende a mani basse la lezione di mostri sacri quali Zappa, Pink Floyd, Residents, King Crimson, Minutemen, George Clinton...ecc...ecc...ecc...Ne ho volutamente saltato qualcuno.

Ma alla fine solo e soltanto dei Primus si tratta; perchè niente e nessuno ha mai suonato come loro. Così sentenzio da tempo immemore e sono pronto a confermare il tutto anche sotto qualsivoglia tortura.

Perchè "Il mio nome è Fango" e soprattutto "Sono pronto a combattere le leggi della tradizione".

Per coloro i quali sono all'oscuro della vicenda musicale, ancora in atto, dei Primus si consiglia la presa in visione di tale opera d'arte. A piccole dosi perchè creano dipendenza: ne sono certissimo, credetemi...Tu meni (Enrico) Papi...

Ad Maiora.

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