Se volete capire i Radiohead dovete necessariamente partire da questo album. Anche se in ordine cronologico è il terzo album del gruppo di Thom Yorke & Co. (quarto se si conta anche l'EP "my Iron Lung"), "Ok Computer" costituisce la perfetta sintesi di quello che il gruppo inglese aveva fatto in passato e farà in futuro, ovvero un perfetto miscuglio di rock tinto d'elettronica assieme a testi intrisi di inquietudine e mal di vivere quasi sull'orlo della paranoia, splendidamente interpretati dalla voce dolente di Thom Yorke.

(Quasi) abbandonate le note acustiche e simil brit-pop che caratterizzavano "The Bends" e "Pablo Honey", il disco si apre con "Airbag" in cui si sentono già le venature di elettronica in un brano rock a chitarre spianate. La paranormal-suite "Paranoid Android" invece è la perla dell'album (e forse dell'intera loro discografia) con un tesissimo inizio acustico che sfocia in un intermezzo di chitarre distorte in cui esplode la tensione accumulata fino all'ora fino a distendersi nel cantilenante verso "... rain down, rain down, come on rain down...".
A questo punto il disco potrebbe anche finire qui ma ci sono ancora canzoni come la malinconica e triste ballata "Exit music (for a film)" (non preoccupatevi se vi viene da piangere, è tutto normale), la felice e quasi spensierata "Let Down" e la splendida "Karma Police" dove il piano e la voce di Thom Yorke fanno da padroni. Concludono la tiratissima "Electioneering", "Climbing Up The Walls" che sembra un brano trip-hop dei Massive Attack con batteria quasi industrial e la ninna nanna sognante "No Surprises".

Dodici canzoni che bastano per farne un capolavoro indiscusso degli anni Novanta che apre la strada ai Radiohead per album puramente elettronici come "Kid A" ed "Amnesiac".

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