Dal vastissimo panorama Christian Rock sono recentemente emersi, almeno negli USA, i Red. Personalmente, non seguo molto il panorama Christian Rock/Christian Metal, perché sono moltissime le band che di artistico hanno poco o nulla da offrire: vedi The Letter Black, Evanescence, o Decyfer Down. Oppure i Flyleaf, che, dopo un disco d'esordio abbastanza buono, si sono afflosciati con la successiva release. Insomma, quello che voglio dire è che il genere musicale Christian Rock / Christian Metal non offre tante band talentuose.

Ci sono delle rare eccezioni: band come gli Skillet o i già citati Flyleaf sono riusciti a creare qualcosa di buono. Anche i Demon Hunter, agli esordi, non erano male (si sono rovinati in seguito, ma questa è un'altra storia). E poi ci sono loro: i Red.

Ho scoperto End Of Silence, il loro primo album, per puro caso: stavo guardando un video di una canzone e, tra i video di risposta, ne ho notato uno chiamato: "Red-Breathe Into Me". E va bene, mi sono detto, proviamo a vedere. La canzone mi è piaciuta, così ho deciso di approfondire i miei rapporti con il gruppo, ed è così che sono arrivato ad ascoltare End Of Silence, il loro album d'esordio. Mi rendo conto che questa recensione arriva in ritardo: infatti l'album è datato 2006. Di questo, però, ha colpa solo lo scarso interesse dei media Italiani riguardo alle canzoni Rock estere.

Ma veniamo al sodo, altrimenti qui mi dilungo troppo. La formazione del gruppo è:

*Michael Barnes - voce

*Randy Armstrong - basso, pianoforte, seconda voce

*Anthony Armstron - chitarra, seconda voce

*Jasen Rauch - chitarra

*Hayden Lamb -batteria

Il sound è un Hard Rock senza troppe pretese, condito qua e là con riff di derivazione Nu Metal (Breathe Into Me, Wasting Time), anche se da qualche parte aleggia odore di Grunge (Break Me Down, ma di più Hide) e di Pop (Pieces). Il tutto è condito con un'orchestra che sa il fatto suo e con suoni elettronici tipicamente Ambient. L'album contiene un Intro di un minuto, che sfocia in Breathe Into Me, la prima vera e propria canzone e il primo singolo. Questa canzone riflette un po' l'anima di tutto quello che è End Of Silence e presenta la canzone-base del gruppo: riff aggressivo,  strofa aggressiva, ritornello melodico. Le chitarre sono abbastanza rocciose, il batterista non è troppo virtuoso ma nemmeno troppo monotono, il basso fa il suo lavoro senza eccedere, la voce di Michael non è male. Il cantante ci sa fare, canta quasi sempre in modo molto melodico con qualche vario scream inserito al punto giusto.

End Of Silence è un prodotto abbastanza vario,  che si fa apprezzare dopo numerosi ascolti, in particolare tracce come Already Over o Pieces possono annoiare la prima volta che si sentono, ma con il tempo acquistano un'identità e un fascino particolari. I momenti migliori sono senz'altro l'emozionante finale in sfumando di Let Go, l'equilibrio tra melodia e distruzione della finale Hide, la malinconicità di Lost, il capolavoro dell'album. Le due tracce più aggressive sono, ahimè, anche le meno ispirate: Gave It All Away e Wasting Time, a mio parere, avrebbero dovuto fare da cornice alla melensa ballad Pieces, per spezzare l'alone di monotonia.

I difetti dell'album sono la banalità dei testi, a cui comunque si può passare sopra, e certe sonorità dannatamente Pop che strizzano l'occhio alle radio, a cui la band deve la sua popolarità in America. Tuttavia, questo è un buon album, ancora acerbo in alcuni sensi, ma presenta un'ottima base per il futuro. Concedete almeno un ascolto a questo album perché il gruppo ha le sue buone capacità. Voto 7 su 10.

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