Dove dovrei sistemarlo il frinire delle cicale?
Imprudenza o Serenità?
Basta sapere che entrambi sopravvivono con salda presenza su declivi desertici di colli siciliani.
Qui nasce e muore la musica di Saro Liotta.
Tra le ombre del frassineto l’unica luce è data dalle loro lacrime. Ci sono genti infatti che lacerano constantemente i loro tronchi, intagliando dove arterie e vene si incrociano: la linfa delle radici tocca la linfa delle foglie.
Si dice che in quel preciso momento le cicale cantano per alleviare ed addolcire il dolore dei frassini.
Il bracciante questo lo sa, e per raccogliere quelle gocce usa una corda in nylon di mi cantino.
Tutto intorno viene ricoperto di bianco e una volta cristallizzate sembra di stare in una grotta a cielo aperto piena di stalattiti che si muovono con i venti di scirocco.
Qui, e qui solo, nasce e muore la manna.
Qui nasce e muore il frinire delle cicale.
Lasciatemi la convinzione di credere che le corde usate per la raccolta della manna siano andate a finire per puro caso nella chitarra di Saro.
Mi bastano i suoi leggeri diteggi per assaporare la terra, il sangue ed anche un leggero retrogusto di zucchero.
Ne basta solo una punta per annullare tutta la sete.
Giusto il tempo di un canto estivo arido ed innamorato e la morte.
Dove sia rinato non lo so, se tra l’India o l’America… si sarà sicuramente perso.
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