Adesso, si può avere l'opinione che si vuole sul destino, sul caso, sulla predestinazione, sull'innatismo e menate varie. Sta di fatto che, se lo sentissero o meno, fosse già scritto o meno, c'è gente che non sarebbe potuta finire in altro modo che quello in cui è effettivamente finita. Vabbè. Mi si dirà che non è poi una grande intuizione, a posteriori.

Be', andate a guardarvi il vecchio Shane. Nessuno che ne abbia visto anche solo una foto d'annata insieme coi suoi non poi tanto fedeli pards o Pogues potrebbe onestamente affermare che uno così sarebbe potuto essere qualcosa di diverso da quel che è diventato. Shane MacGowan è nato per essere Shane MacGowan, cioè praticamente un sordido beone con la dentatura a scacchi e la voce di un gatto strusciato ripetutamente su un cilicio borchiato a mo' di panno Swiffer. E non poteva finire che com'è finito. Cioè, con tutta probabilità, lungo disteso sul pavimento di un pub sordido almeno quanto lui.
Insomma, se ancora uno non avesse capito il tipo: prendete Bukowski, presente? Quello americano che beveva scopava scommetteva sui cavalli e qualche volta scriveva. Ecco, lui. Dategli un cazzotto in faccia, deve fracassargli metà dei denti e fargliene ingoiare un buon quarto. Trapiantategli un paio di orecchie tipo antenna parabolica. Incollategli addosso una genalogia sul genere Irish And Proud To Be, con tanto di celticissime maiuscole. Per finire, legatelo a una sedia e costringetelo ad ascoltare i Sex Pistols per una settimana di fila. Ecco, ora dovreste avere qualcosa di abbastanza simile. Artisticamente, esteriormente, umanamente.

Cacciato a celtici calci in culo dai Pogues per via della sua dipendenza da varie cose tra le quali evidentemente e non meno dannosamente i nomi che iniziano per po e finiscono per es, il sordido beone si costruisce quindi il suo castello delle fiabe privato. I Papi, appunto. E continua a fare quello che ha sempre fatto e che gli riesce meglio. Ballate svogliate e struggenti e dissacranti con retrogusto sul vagamente Guinness. Cavalcate mezze punk e mezze folk all'aroma di Kilkenny. Tanto, qui o lì, birra ce n'è sempre.
E dopo il Serpente (ah, quel senso di dannazione biblica così marinaresco e così Cave), eccolo al cospetto della Pentola d'Oro, direttamente dal romanzo di James Stephens (gli irlandesi sciovinisti trovano dannatamente facile concedersi a citazioni letterarie, ma quasi solo con gente prettamente di casa loro. Qui si scomoda pure Beckett, con More Pricks Than Kicks). Ecco quindi una (lunga!) sfilata spudoratamente autocelebrativa di pezzi classici e alcolici. Un riassunto dell'Irish punk-folk e del personaggio-Shane. Il racconto dei tanti Paddy (uno di quei nomi propri diventati comuni, un po' come bobby), che si anneghino in un boccale per semplice sfizio, seguano la vocazione del rover o combattano a colpi di Mauser gli inglesi cattivi nella brughiera. La processione delle puttane, dei clochard in stile Aqualung, dei dannati all'inferno della bottiglia. Il tutto spruzzato di batteria punk, che suona 'mbriaca pure lei. Di una fisarmonica guizzante e onnipresente. Di quel tintinnare claudicante del banjo, a metà tra Woodie Guthrie e i Dubliners, che aveva sempre magnificamente impolverato il suono dei migliori Pogues. Semmai con i Popes manca un po' quella componente tipicamente haunting - aggettivo per cui non trovo un corrispettivo italiano che renda altrettanto bene l'idea - da sabba stregonesco, tipo Wild Cats Of Kilkenny, insomma. Qui, rispetto ai Pogues, è un po' tutto più sereno, più do fa sol piuttosto che la minore mi minore sol, insomma. Ma basterebbe solo la voce stentata di Shane, anche se fosse messa sopra, che ne so, ai Cocteau Twins, a risvegliare piacevoli déjà vù. In definitiva una sbrodolata di cose già fatte, ma in cui è facilissimo e bellissimo sguazzare. Come se si fosse ritrovato un vecchio compagno di sbronze che mancava all'appello, si era un po' perso, rieccolo qui con noi e quindi beviamoci su di brutto. Come abbiamo fatto finora, del resto. Praticamente la parabola del figliol prodigo. Al contrario.

Quindi così. Sapessi che gliene frega, a questo qua, di innovarsi. Ha già fatto abbastanza inventando il punk-folk. Ed è questo che gli piace fare. E' questo che vuole continuare a fare finché il diavolo non si porti via la sua cazzo di animaccia bruciacchiata.
Non so, suppongo sia una questione di predisposizione anche nel mio caso. Come lui era destinato ad essere Shane MacGowan, io ero destinato ad amarlo incondizionatamente in qualsivoglia sua manifestazione artistica. Boh, forse è proprio predisposizione. Ma a me piace dannatamente così. Non cambiare mai, vecchia carcassa di uno Shane.

Elenco tracce testi samples e video

01   Paddy Rolling Stone (04:36)

02   Rock'n'roll Paddy (03:30)

03   Paddy Public Enemy No. 1 (03:27)

04   Back in the County Hell (02:56)

05   Lonesome Highway (04:22)

06   Come to the Bower (02:10)

07   Ceilidh Cowboy (03:18)

08   More Pricks Than Kicks (03:07)

09   Truck Drivin' Man (02:45)

10   Joey's in America (03:10)

11   B&I Ferry (06:18)

12   Mother Mo Chroi (03:39)

13   Spanish Lady (02:25)

As I went out through Dublin City
At the hour of twelve o'clock at night
Who should I see but the Spanish lady
Washing her feet by candlelight
First she washed it
Then she dried it
Over a fire of amber coals
In all my life I never did see
A maid so sweet about the soul

Whack for the tur a lur a laddy
Whack for the tur a lur a lay
Whack for the tur a lur a laddy
Whack for the tur a lur a lay

As I went our thru Dublin City
At the hour of half past eight
Who do I see but the Spanish lady
Combing her hair so trim and neat
First she brushed it
Then she combed it
On her lap was a silver comb
In all my life I never did see
A maid so sweet since I did roam

As I walked out through Dublin City
As the sun began to set
Who should I see but the Spanish lady
Catch a moth in her golden net
First she spied me then she fled me
Hitchin' her petticoat over her knee
In all my life ne'er did I see
A maid so fair as the Spanish Lady

14   St. John of Gods (07:17)

15   Skipping Rhymes (02:10)

16   Maclennan (00:34)

17   Wanderin' Star (03:15)

Carico i commenti...  con calma