Reunion.

Questo deve essere l’anno.

Così capita che, come fulmine a ciel sereno, piomba atteso quanto un asteroide puntato dritto sul groppo del Santo Padre questo “The Sciences”, e nel mirino le nostre orecchie … ma pure i sei sensi tutti verrebbe da dire.

Qua lo sanno anche i sassi che i nostri beniamini alimentati a delta - 9 – tetraidrocannabinolo non si prodigavano in uno sforzo comune discografico targato Sleep da più di cinque lustri addietro. E pazienza se l’opera ancora non è disponibile in quei formati tangibili cui noi vecchi siamo tanto avvezzi.

Bordate siderali cicliche, mantra cosmici salmodiati dal cerimoniere Cisneros e dal suo cantato “laterale”.

Nel senso che è a lato di questa dimensione, proveniente da spire stellari extradimensionali, capaci di rapirti ed avvolgerti in un circolo ipnotico e selvaggio allo stesso tempo.

Sacralità e brutalità, sintesi sonico / esistenziale per viaggi ultraterreni e ritorno sulla terra.

Linee sonore che si collocano idealmente a metà strada tra le granitiche declinazioni di Matt ed i suoi High on Fire e le sciamaniche misticheggianti litanie di Al.

Con la nera pece della batteria di Roeder dei Neurosis (beh, sticazzi) a far da collante.

Una fottuta bisettrice che ti penetra nel cervello e non ti molla più.

Ed in questa riunione (per l’appunto) finale risiede l’elemento di novità, rispetto allo stoner drogato e allucinato dei lavori precedenti.

A questo giro è come se avessero fatto vibrare i motori di un’astronave intergalattica lungo frequenze che ricalcano preghiere ancestrali.

Non male.

Quindi non è casuale che codesti suoni alieni fungano da colonna sonora mentre mi reco a re-incontrare un gruppo di vecchi amici che non si vedevano proprio dai tempi in cui usciva Dopesmoker.

In fondo, anche se sono passati più di vent’anni ci sono coesioni che esistono e resistono a prescindere dal tempo.

Quelle diversità che si completano, anche a distanza di anni, complementari e perfettamente compatibili.

Quasi necessarie.

Come quelle di Pike e Cisneros, che dopo percorsi differenti coagulano il meglio in un risultato epocale.

Anche se sono certo che il motivo della loro separazione non risiede nel maldestro tentativo di bombarsi vicendevolmente le fidanzate di un tempo perché troppo alterati da abusi di sostanze assortite … tra le altre piccolezze che hanno portato elementi di lieve disturbo nell’armonia del gruppo eh.

Il tempo mette sempre a posto le cose.

L’importante è ritrovarsi.

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