In un bel giorno del 2001 (non mi ricordo ora quale), uscì "Iowa", secondo album dei 9 paladini di Des Moines.
Gli Slipknot non si distaccano tanto dal sound che li aveva resi famosi con "Slipknot" (gran bell’album, inoltre, questo), dimostrando poca voglia di rinnovarsi, anzi, dimostrano di voler spaccare il mondo più di prima. A conferma di ciò, sentite PEOPLE=SHIT, seconda traccia del disco (la prima è un intro).
Tutte le canzoni (e dico tutte...) sono caratterizzate da riff pesantissimi e martellanti: non mancano le influenze hip hop, anche se pure queste risultano... violente? Esatto!!!
Nonostante ciò ci sono dei miglioramenti rispetto al cd precedente. Per esempio, le urla del cantante Corey Taylor e la miglior produzione (Ross Robinson produzione e Andy Wallace che mixa l’album: meglio di così...).

Ma passiamo alle note dolenti: le canzoni sono sì pesanti, ma ripetitive fino alla nausea. Inoltre c’è poca cura nelle parti melodiche, sia vocali che strumentali: persino il lavoro del dj Sid e del sampler Craig Jones risulta un pugno nello stomaco!

C’è da apprezzare il fatto che, dopo un capolavoro come "Slipknot", i nove dell’Iowa non si siano commercializzati (ma l’hanno fatto tre anni dopo, con "Volume 3: the subliminal verses"...), anche se, effettivamente, non è che il risultato di "Iowa" sia del tutto confortante. Quindi: se siete amanti del brutal death metal (è nu-metal questo disco?), vi consiglio di prendere questo disco alla svelta; se invece, acquistando il cd, sperate di trovare qualcosa di simile a "Slipknot", beh, credo che rimarrete molto delusi.

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