Vorrei fare una sola domanda, so che non avrò risposta ma vorrei farla lo stesso: io vorrei sapere come cazzo ha fatto Stanley Kubrick nel 1968 (quindi la lavorazione anni prima) a produrre un opera come "2001 - Odissea nello spazio"!!!! Non riusciremo mai a capirlo. Nessun "Making Of" e nessun documentario svelano abbastanza, penso che rimarrà uno dei più grandi misteri... dell'universo!
Quello che stupisce è il rapporto qualità tempo, un film perfetto, un'opera che non risulterebbe così realistica neanche con trilioni di effetti speciali moderni. Nessun effetto speciale in computer grafica riuscirebbe a dare quel senso di realismo che Kubrick ha dato negli anni 60!! Chi ha collaborato al film? La NASA? Scienziati di tutto il mondo? Astrofisici nucleari? O direttamente gli alieni? Non penso che il regista abbia fatto tutto con una semplice troupe Hollywoodiana. Qualcuno ipotizza anche che Kubrick sia il responsabile delle FINTE riprese del primo uomo sulla luna. Teoria molto credibile per uno come me che pensa che l'uomo non è mai stato sulla luna. L'uomo no... ma Kubrick si!
In poche parole: un gruppetto di scimmie, all'alba dell'uomo, avvistano un monolito alieno, una di loro apprende che un osso può essere usato come arma.. e da questa piccola evoluzione si arriva direttamente al futuro con uno dei più grandi stacchi della storia del cinema. Ed eccoci nell'universo colonizzato, tutto è cambiato, ma il monolito è sempre lì.. stavolta sulla luna. Un gruppo di astronauti va visitarlo e vengono infastiditi da onde radio emesse dalla lastra aliena. Anni e anni dopo il comandante David Bowman si ritrova in missione e.. anche lui alle prese con questo eterno monolito. Dopo aver affrontato un indimenticabile lotta tra uomo macchina (HAL, con il suo occhio rosso è ormai leggenda!, un computer di bordo che dopo aver fatto un errore di calcolo prende una forma di coscienza e reagisce agli astronauti per paura di venire scollegato, io penso che a dargli coscienza sia stato il monolito, magari è passato da quelle parti :-) ).. "HAL apri la saracinesca!") si imbatte in un terzo monolito, nei pressi di Giove, che sprigiona una specie di "buco nero" che lo risucchia ai confini dell'universo...
Da qui.. l'odissea di Bowman in un turbine di paesaggi alieni, stelle, galassie inesplorate, e la visuale dell'universo a noi sconosciuto... che termina in una casa barocca in cui Bowman vede se stesso invecchiare, morire e rinascere sotto forma di feto gigante in una placenta spaziale!! (?) il feto si affaccia verso la terra.
Questa trama riassunta in poche righe è il "pretesto" (si fa per dire) di Kubrick per mettere in scena un opera d'arte di immagini e suoni, utilizzando una fotografia e degli effetti ottici che fanno impallidire! I filtri che sono stati usati per i colori hanno dell'incredibile, i modellini delle astronavi mai più ricreati con tale precisione... (vedasi quella MERDA di "Indipendence day"). Il film venne criticato (e lo è ancora) per l'estrema lentezza. Una lentezza che però è fondamentale per cogliere le mille chiavi di lettura che si possono dare ad un opera del genere. Nessun montaggio frenetico, nessuna scena d'azione. "Star Wars" lasciamolo a Lucas! Qui ogni singola azione è ripresa in tempo reale, con pochi stacchi, Bowman deve andare a riparare un guasto con la sua capsula? Questo avviene quasi in assenza di montaggio. L'astronave si apre, si chiude, si gira, si avvia, e .. cammina.. cammina.. cammina.. con il silenzio dello spazio profondo. Lo spettatore ha quindi tutto il tempo per meditare su ciò che sta succedendo, su quello che ha visto in precedenza, si lascia cullare dalle atmosfere spaziali e pensa.. ragiona... a differenza dei film moderni che con il loro montaggi epilettici non ti danno neanche il tempo per sbattere le sopracciglia, altrimenti rischi di perderti otto bombe che esplodono. La poesia, la magia, la riflessione, il misticismo, in una parola.. L'arte! Questo film è arte. Interpretatelo come volete, ma rimane una delle più grandiose opere d'arte mai realizzate.
A sconvolgere, più che il finale.. è l'inizio. Musica senza immagini! Musica penetrante, messianica, schermo buio... lo spettatore viene catapultato in un ambiente ignoto.. impossibile non emozionarsi pur non essendoci alcuna immagine... dopo qualche minuto... la più bella colonna sonora mai fatta per un film di fantascienza parte improvvisamente mostrandoci l'universo e la terra alle sue origini.... Io ho sei metri di pelle d'oca!!!! Chi siamo?, da dove veniamo?, perché? Ma soprattutto dove andremo? Un film da trip cerebrale.
In una società come quella di oggi fatta di film frenetici, trasmissioni idiote come MTV, sistema di vita schizofrenica... bisognerebbe prendere i giovani, radunarli in un cinema e fargli vedere questo film. Per ritrovare se stessi, il proprio IO, meditare e.. respirare! Mi sento rinato. Sono pronto per l'odissea.
Bowman.. sto arrivando!
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Altre recensioni
Di iside
Il Monolito nero è Dio, è la Radice dell’Essere, il Numero, la Coscienza, la Tavola della Legge e il Primo Mattone dell’Universo.
La morte di Hal è la parte più drammatica del film quasi morisse un uomo, come se un Pc avesse sentimenti.
Di Babel
Questo film è unicamente il dettato del pensiero della evoluzione umana immaginata da Kubrick e sviluppata nella parzialità del linguaggio simbolico delle immagini e dei suoni.
Quest'opera va semplicemente guardata, non va capita o analizzata, non è il teorema di Pitagora o una formula matematica.
Di Valeriorivoli
La forza di questo film è nella sua ellitticità, nel suo rimando polisemico a molteplici piani di lettura.
L’uomo viene dalle stelle, ha in sé un quid di mente divina in comune con altre razze aliene tecnologiche dell’Universo.
Di Stebre
2001: Odissea nello spazio è un conto alla rovescia per il domani, una carta stradale del destino dell'uomo.
Uno dei finali più sconvolgenti, misteriosi ed indecifrabili della storia del cinema.
Di Mayham
2001: Odissea nello spazio è la resa dei conti fra le scimmie e gli astronauti, il buio dell’anima e il lume della ragione.
La lotta per la sopravvivenza continua: l’osso diventa una navicella, la Conoscenza è il fine, la violenza è il mezzo.