So che su questo disco sono state pubblicate 2 recensioni, ma nessuna delle 2 rispecchia il mio parere su questo lavoro, e quindi ho deciso di dire la mia riguardo un buon disco dell'ottimo Steve Vai.

Era il 1993 quando il chitarrista decideva di dare alla luce questo album assieme a Devin Townsend (voce), Terry Bozzio (batteria) e T.M. Stevens (basso). Questo è un lavoro profondamente diverso dai suoi precedenti e che che probabilmente si accosta ad un filone un pò più "easy-listening" rimanendo però su un certo livello di qualità. Forse il problema dell'album è che vive un pò a fasi alterne, cioè ha alcune pause tra una buona canzone e l'altra e ha due sole strumentali. Altro problema è la scaletta scelta dal Vai che non è esattamente "perfetta"; ad esempio le due kanzoni strumentali sono messe una dopo l'altra, come anch i due brani più commerciali.

Ma passiamo all'analisi dei singoli brani:

An Earth Dweller's Return: Questo brano è più che altro un'intro al disco e dura solo 1 minuto e 3 secondi, aprendoci le porte alla prima song vera e propria. S.V.

Here & Now: L'apertura è lasciata a questa canzone che è anche una delle migliori di tutto il lavoro; è un brano veloce e intenso dove danno grande prova il batterista Terry Bozzio e la voce di Townsend. VOTO: 7+

In My Dreams With You: Questa è la perfetta antitesi della precedente. Una di quelle canzoni che sono state passate miliardi e miliardi di volte su MTV, che hanno un testo abbastanza lagnoso, ma conservano una melodia discreta e che rimane facilmente impressa. VOTO: 6,5

Still My Bleeding Heart: A mio parere Still my Bleeding Heart è una delle migliori del disco. Il ritornello ha un giro di chitarra acustica coinvolgente e un'interpretazione vocale valida. Bello anche il testo e l'assolo di Vai. Ottima. VOTO: 8

Sex & Religion: A dir la verità la title track non brilla più di tanto sul resto del disco, e anzi risulta abbastanza anonima. Niente di terribile eh, si lascia ascoltare facilmente, ha un bel riff nella strofa, ma non è una di quelle canzoni che colpiscono l'ascoltatore. VOTO: 6,5

Dirty Black Hole: Un altro pezzo discreto, veloce e accattivante ma da uno come Steve Vai, forse, ci si aspetta un pò di più: 6+

Touching Tongues: Ecco, ci siamo. Questo è il vero capolavoro assoluto dell'opera di Vai. Una stupenda strumentale che con poco più di 5 minuti ci fa toccare il cielo con un dito per poi farci dolcemente tornare a terra. Un assolo di chitarra continuo e ininterrotto che ci fa quasi tornare ai tempi dello stupendo "Passion & Warfare". Veramente superba: voto 9-- (9 pieno non lo do perchè penso che l'unica canzone di Vai che meriti il voto massimo sia "For The Love of God")

State of Grace: Questa è la seconda strumentale dell'opera. nel suo 1 minuto e 46 secondi, con le sue particolari melodie arabeggianti, riesce a creare grande pathos ed emozioni. Peccato che duri così poco. VOTO: 7/8

Survive: L'urlo strozzato di Townsend ci apre questa canzone che parte con degli strani cori che sembrano essere presi direttamente da film sui pellerossa americani. Per il resto sembra un pò la sorella minore di "Still My Bleeding Heart" anche se un pò più rockeggiante. Brano discreto. VOTO: 7-

Pig: Se "Touching Tongues" è il punto più alto del disco, sicuramente questa "Pig" è quello più basso. Senza alcun dubbio la peggior canzone dell'album. Un riempitivo: 4

The Road to Mt. Calvary: Questo è un intermezzo che serve più che altro a creare la giusta atmosfera per la canzone successiva. Infatti tra urli, tuoni e rumori indecifrabili, arriviamo a "Down Deep Into The Pain". S.V.

Down Deep into the Pain: Assolutamente il brano più metal dell'intero disco assieme a "Here and Now" e "Sex and Religion". Townsend sembra uno psicopatico nella prima parte del ritornello e l'interpretazione (molto buona) di tutti e 4 i musicisti riesce a trasmettere la giusta carica ad un publico, che magari abituato a sentire robba più "sostanziosa", si era un pò annoiato. Ben fatto. VOTO: 7+

Rescue Me or Bury Me: Salvami o sotterrami. Questo è il titolo dell'ultimo e più lungo brano del disco. Secondo me è il secondo brano meglio riuscito del disco. Si apre con un suggestivo intro di chitarra acustica che procede lento e armonioso con l'ottimo accompagnamento di un pianoforte, fino al venticinquesimo secondo dell'ottavo minuto di questa emozionante canzone. Strappalacrime. VOTO: 8+

Il disco meriterebbe 3 stelle in generale, ma ne do 4 vista la presenza di canzoni come "Touching Tongues", "Rescue Me or Bury Me" e "Still My Bleeding Heart" che, accanto al resto non brillantissimo, valgono almeno una stella intera.

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Altre recensioni

Di  lordsandreik1

 "Mai come in questo album è stato palesemente evidenziato quanto il talento conti meno di zero nei confronti di un bel mucchio di soldi."

 "Ho desiderato veramente gettare il CD dalla finestra, ma ciò che principalmente mi ha impedito di fare questo sono stati tre brani strumentali dove Steve ci lascia ben sperare."


Di  stevesirovai

 Sex And Religion è proprio questo: un disco di musica fatto per fare solo soldi all'apice della carriera.

 Per me non è un disco di Steve Vai: urli continui, ritornelli troppo ripetuti e assoli belli ma troppo corti.