Susan Tedeschi è una bella ragazza italo-americana cresciuta nel  Massachusetts, che fin dalla tenera età si confronta con la musica. Esplora il blues con la sua band liceale, si appassiona al soul in un coro Gospel  e spazia tra le radici della musica  americana esplorando vari generi.

Nel 1999 forma la Susan Tedeschi Band, in cui canta e suona la chitarra.

 La sua voce è una miscela tra dolcezza ed energia, il suo modo di suonare la chitarra è ispirato ai grandi nomi della storia; d'altronde altro non ci si può aspettare dal momento in cui erano proprio lei e la sua band ad aprire i concerti a Allman Brothers, B.B. King  e occasionalmente a Mr. Dylan.

Si può dire che oggigiorno Susan abbia già una bella carriera alle spalle, avendo pubblicato cinque dischi e ottenendo 3 nomine ai Grammy come migliore esponente di blues moderno e voce femminile.

"Hope and Desire" è l'album del 2005 ed è il più maturo.

Completo di quella calda tragicità e potenza lirica di matrice soul, Hope and Desire racchiude in sé tutto ciò che  il sound di Susan può offrire: le chitarre acustiche suonate in modo lento e malinconico, le slide tristi susseguite da semplici fraseggi, il tutto accompagnato da un ritmo lento e trascinante. In questo caso si parla di "You've Got The Silver"  potente blues esaltati all'ennesima potenza dal famoso e ben azzeccato organo hammond.

Passando per canzoni come "Soul Of A Man" e "Lord Protect My Child" la caratteristica prevalente è il modo di cantare, molto ispirata alle leggendarie e cantanti nere blues e soul del dixieland: il loro tipico modo di accentuare le vocali, accompagnate da chitarra e tastiera che servono solo per accentare all'ennesima potenza gli strumenti più importanti: le corde vocali. Susan prende questo insegnamento alla lettera: tutto il disco è un girare attorno alla sua voce rauca e spesso sguaiata, ma che riesce nello stesso tempo a toccare i culmini più alti di delicatezza e grazia, ne è d'esempio la fantastica "Sweet Forgiveness".

Nel disco sono comunque presenti anche momenti più "elettrici", con cui l'artista mostra le sue doti di chitarrista. Le allegre "Tired Of My Tears" e  "Magnificent Sanctuary Band" fanno da intermezzo spensierato tra una canzone e l'altra.

Il talento di Susan è una sublime rivelazione degli anni 2000, che porta una ventata di freschezza ma pur sempre influenzata dal vintage.

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