Nell'immenso panorama del prog italiano, in cui la ricerca musicale e la sperimentazione hanno raggiunto momenti molto esaltanti, ci sono dei dischi che durante gli anni '70 hanno profondamente segnato una generazione. E' presumibile che ciò sia avvenuto in quanto musica e società stavano mutando di pari passo con una rapidità impressionante.... questo connubio durò per poco meno di un decennio e fu idilliaco, fino al momento in cui qualcosa si ruppe. Sono centinaia i progetti musicali di qualità eccelsa sorti nell'intera penisola tra il 1971 ed il 1979, alcuni di questi sono gemme preziose relegate ad un concetto di underground molto più profondo di quello che sia soliti utilizzare, altri ancora sono presumibili reperti storici non ancora recuperati. In questo panorma musicale, nella città di Roma una band denominata Ut produsse due dischi "Homo" nel 1974 e "La Strada Era Bella" nel 1976 i quali nello specifico possono essere catalogati come pop progressive melodico. Raggiunsero una popolarità piuttosto esigua, ma le qualità musicali dei componenti erano di ottimo livello. Nello specifico due di questi, Franco Tallarita ed Adriano Tomassini, rispettivamente bassista e batterista della band, intrapresero anche la via di quello che ad oggi potrebbe essere definito un side project denominandolo semplicemente con i propri cognomi. Non esistono informazioni dettagliate a riguardo di quest'opera, anche perchè si tratta di un disco estremamente raro (ad oggi raggiunge quotazioni ragguardevoli) che non ha mai avuto dei riscontri oggettivi da parte del pubblico. Stampato dall'etichetta "Erre Records" (tra l'altro la medesima che produsse i dischi degli Ut), basandosi unicamente sul titolo "Ispirazioni e Circostanze" si potrebbe dedurre che sia il risultato di una collaborazione artistica tra i due musicisti atta ad una sperimentazione sonora per tentare di intraprendere anche una strada diversa, decisamente più particolare ed intricata, rispetto alla band di provenienza. Il disco, stampato unicamente in vinile è composto da 12 brani, la cui paternità nei crediti risulta a nome Tomassini nel lato A e Tallarita nel lato B. Non riconducibile ad un genere preciso in quanto si spazia dal jazz al funk e dalla psichedelia al prog, il disco è interamente strumentale ed ha la particolarità di scorrere e sfumare in maniera omogenea nonostante sia principalmente basato sulla sperimentazione. Personalmente adoro quest'opera perchè trasmette un immenso senso di pacatezza e rilassatezza nella quale emergono svariati momenti di eleganza musicale. Sono fiducioso di aver incuriosito qualche lettore, con la speranza di stimolare dell'interesse per questo disco, auspicando che venga un giorno ristampato e non lasciato nel dimenticatoio.

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