IL GRAN CAPO E' TORNATO!!!!!!!!!!

A nove anni di distanza dal devastante "The Gathering" e dopo una mole infinita di compilations, live e official bootlegs che non facevano altro che testimoniare che la band fosse tornata, dopo anni di vicissitudini e di line up a dir poco instabili e album (soprattutto "The Ritual" e "Demonic") non propriamente memorabili, ma soprattutto dopo la completa guarigione del gran capo Chuck Billy, in piena forma e pronta ad affrontare il nuovo decennio metallico alle porte. E con una formazione per 4/5 ritornata quella degli anni '80, al posto del drummer originario Lou Clemonte troviamo Paul Bostaph, che aveva gia collaborato coi Nostri nell'EP "Return To Apocalyptic City" e in alcuni concerti tra il 2004 e il 2006.

Caratteristica fondamentale dell'album è la varietà, si inizia alla grande con "For The Glory Of" un'intro strumentale che meglio non poteva aprire questo lavoro, si prosegue con "More Than Meets The Eye" e "The Evil Has Landed" due tracks al fulmicotone con un riffing e solismi che da tempo non si sentivano in un lavoro di Chuck Billy e soci, complici un Eric Peterson e un Alex Skolnick in forma smagliante, che ci riporta direttamente a lavori come "The New Order" o "Pratice What You Preach". Soprattutto Skolnick si prodiga in assoli che definire stupendi e' dir poco, portando il livello generale dell'album a vette che difficilmente avrebbe raggiunto con un'altro axeman, con tutto il rispetto per il grande James Murphy presente sul precedente. "The Evil Has Landed" è un altro gran pezzo, la voce appare un po' filtrata e il sound ha un tiro da paura, in alcuni frangenti si sfiora il death, diciamo pure che questa song sarebbe stata benissimo su un album come "Low", con un assolo centrale che non fa altro che confermare quanto detto su Skolnick. Grandiosa anche "F.E.A.R." (sinceramente non so se ispirata all'omonimo videogame) che si caratterizza per accellerazioni e rallentamenti, che in sede live non lascerà prigionieri, notevole anche "Leave Me Forever" con quell'intro di basso che non puo' non richiamare alla mente la bellissima "Souls Of Black", sicuramente la canzone piu' melodica del lotto. Al contrario di "Dangers Of The Faithless" che si rivela la piu' pesante e veloce con la quale i Testament sembrano voler sfogare anni di frustrazioni e problemi personali e musicali, la sana dose di violenza prosegue con la titletrack "The Formation Of Damnation" un brano fottutamente killer che spazia dal vocione growl di mister Billy ad una coppia di asce che sembra non voler far prigionieri. Molto particolare anche "Killing Season", un macigno quasi sabbathiano nel quale Alex ed Eric sembrano suonare riffs di Tony Iommi col metronomo puntato sui 200 Km orari!!!!!!!!!!!

I Testament sono tornati alla grande con un album che si candida ad essere tra i migliori di questo 2008, ma soprattutto sono tornati ad essere la più devastante, tecnica e grandiosa band della bay area che fu!!!!!

GRAZIE CHUCK. ERIC, ALEX, GREG E PAUL!!!!!!

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