I Thank You spuntano da Baltimora meno di un anno fa con l'album di debutto World City e si muovono tra Battles, A Minor Forest, OOIOO, Hella e Tortoise. Ora tornano alla carica con il secondo full length, Terrible Two e sono sempre più bravi e originali.

Ma nessuno se li caga.

NME non li caga.

Rumore neanche.

In Italia non si sa manco se esistono.

Penso che sarà molto improbabile scorgere Terrible Two nelle classifiche dei dischi migliori nelle riviste musicali, a fine anno. E non di certo a causa delle scarse capacità del gruppo in questione! Ma in fondo chi se ne sbatte? La critica li venera. E fa bene.

Il suddetto CD comprende 5 tracce per 35 minuti di Post-Rock allucinato e frenetico Avant-Punk (ok, ok, è vero, di etichette dementi ce ne sono già abbastanza, ma questa rende bene l'idea e comunque non l'ho inventata io =]).

Non è facile descrivere la musica dei Thank You...Vediamo...Pensate ad un sismografo...

I loro pezzi sono un continuo su e giù. Pause, sbalzi di umore inaspettati, ritmi sincopati, accelerazioni improvvise e percussioni sempre in primo piano, martellanti, velocissime, massacranti, ipnotiche.

Prendete Empty Legs, per esempio, l'opening track, che riassume perfettamente in 6 minuti emmezzo il sound di Jeffrey McGrath, Elke Wardlaw e Michael Bouyoucas. Parte con un fischio e delle percussioni super veloci alle quali dopo pochi secondi vanno ad aggiungersi voci lamentose, samples e chitarre lancinanti. 2 Minuti e 10: pausa di un secondo e le percussioni prendono a rullare più di prima. Dato il continuo crescendo, sembrerebbe inevitabile il climax finale, ma il climax non arriva. E' troppo scontato e non fa per i Thank You, che dopo 5 minuti si danno una calmata, ancora qualche giro di batteria, qualche sporadica chitarra qua e la e siamo alla fine del primo, psicotico bozzetto Neo-Prog.

 Se lo pseudo organetto di Self With Yoursef crea un'atmosfera molto Psych, si cambia completamente registro con Pregnant Friends, dove Jeffrey e compari intonano qualcosa che somiglia vagamente ai canti gregoriani accompagnati da percussioni primitive. L'insolita messa improvvisata dura solo 3 minuti e poco più perchè dopo una lenta, lunga pausa, le chitarre impazzano vorticosamente in un Noise Rock schizzato à la Melt Banana che cresce fino ad implodere in una nenia surreale molto Fuck Buttons (la title track).

La calma dopo la tempesta.

Per niente banale né immediato. Tra vortici di chitarre stridenti e visionarie, organo ossessivo, coretti inquietanti, influenze Math e percussioni tribali, da questo disco si esce piacevolmente storditi, come dopo un trip.

I Thank You sono i Lightning Bolt più colti e meno caciaroni.

Imprevedibili.

P.S. Leggetevi Blow Up che vi fa bene.

Carico i commenti... con calma