Non so molto degli Animals. Fino ad oggi conoscevo solo The house of the rising sun, pezzo entrato nella storia del rock e famoso per le innumerevoli covers italiane, tra le quali quella dei Pooh, che, certo, vogliono renderle onore, ma che secondo me falliscono alla grande l'intento.

Gli Animals nei '60 sono stati una notevole e famosa band psichedelica e grazie alla voce straordinaria di Eric Burdon la band entra di merito nella storia del rock. Due chitarristi, un batterista e un bassista accompagnano Burdon nella storica band di Newcastle.

"The Twain Shall Meet", risalente al 1968, oltre ad essere un lavoro fortemente psichedelico, presenta delle sonorità riconducibili al blues rock. La canzone che apre l'album, "Monterey", è una dedica al Monterey Pop Festival. Un pezzo che, fin dal primo ascolto, ho trovato bellissimo è No self pity: la voce di Eric Burdon ti arriva all'orecchio e ti conquista. Notevoli sono "Sky Pilot", canzone di protesta contro la guerra in Vietnam e "All Is One", la serrafila dell'album. Quest'ultima è particolare: vengono suonati al suo interno cornamuse, il sitar, l'oboe e i flauti.

"The Twain Shall Meet" è un bell'album, di facile ascolto ... non male come diretta uscita dallo stereotipo Animals - The House of the Rising Sun.

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