La pubblicazione di questo disco era stata annunciata da Anton durante la presentazione di 'Third World Pyramid' (A Recordings) alla fine del 2016. Sebbene tra i due dischi vi siano delle differente sostanziali infatti, essi sono stati concepiti e realizzati nello stesso periodo. Ma in questo bisogna tenere conto che Anton è un artista molto prolifico e carico di inventiva e concentrato a tempo pieno sul suo lavoro senza interferenze e inquietudini che oggi sembrano sotto controllo. Un nuovo equilibrio, raggiunto anche grazie a una stabilità sul piano affettivo e sentimentale e lo stop a ogni abuso di droghe e alcol, che significa nel suo caso anche maggiore sicurezza nei propri mezzi.

Se 'Third World Pyramid' era un disco sostanzialmente politico, 'Don't Get Lost' è stato descritto dallo stesso Newcombe come una specie di folgorazione, un fulmine che gli ha attraversato il cervello da una parte all'altra. La visione allucinata di un UFO. Dichiaramente ispirato alla kosmische musik degli anni settanta e a punti di riferimento come i Primal Scream e i Public Image Limited, il sassofonista e compositore Ornette Coleman, 'Don't Get Lost' si caratterizza nel complesso in una psichedelia ossessiva e ipnotica tipicamente kraut-rock e carica di un groove tipico del sound PIL e del basso di Jah Wobble ('Open Minds Now Close', la strumentale session di 'Melodys Actual Echo Chamber', la no-wave di 'Geldenes Herz Menz', la techno acida di 'Acid 2 Me Is No Worse Than War'...) e dove sono riprese alcune delle idee già proposte in 'Musique de film imaginé': campionamenti suggestivi ('Charmed I'm Sure', 'Ich Bin Klang' ha la stessa carica emozionale Spiritualized di 'Felt Tipped-Pen Pictures of UFOs') e paesaggi sonori di ambient minimalista ('One Slow Breath', accompagnata dalla voce del poeta e attore Shaun Rivers). Le ambientazioni western morriconiane e Stan Ridgway di 'Fact 67'.

Il resto del disco si allinea alle sonorità che possiamo considerare quelle attualmente più tipiche della band da 'Revelation' (2014) in poi: 'Resist Much Obey Little', 'Groove Is In The Heart' e la irresistibile 'Throbbing Gristle' e 'Dropping Bombs on the Sun' (cantate da Tess Parks), 'Nothing New To Trash Like You' (cantata da Tim Burges). 'UFO Paycheck' è carica di quella lucentezza mistica di 'Aufebhen'.

Una opera variegata e complessa che Anton ha concepito e registrato in gran parte da solo nel suo covo, il Cobra Studio a Berlino. Hanno preso parte alle sessioni di registrazione anche altri componenti dei BJM come il fondamentale Ricky Maymi, Dan Allaire, Collin Hegna e Ryan Van Kriedt (Asteroid n° 4, Dead Skeletons) e altri artisti e musicisti come i già menzionati Tim Burgess, Tess Parks e Shaun Rivers, oltre il sassofonista Pete Fraser (The Pogues) e Emil Nikolaisen dei Serena-Maneesh. Ciononostante è sempre più evidente che il progetto BJM sia qualche cosa che si fondi sulla unica personalità di Anton Newcombe, un autore che negli ultimi anni sta ripetendo la stessa verve creativa degli anni novanta, sostituendo a quel furore e ardore giovanile, un atteggiamento determinato e sereno e che lo porta a realizzare esattamente quello che intende fare con naturalizza e cognizione di causa.

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