Questo disco qui non è una pubblicazione inedita, bensì una ristampa, più precisamente la ristampa del secondo LP de i Cosmic Dead.

'The Exalted King' usciva infatti ben cinque anni fa, il 23 luglio 2012, praticamente un anno dopo il disco d'esordio della formazione di Glasgow, via Cosmik Eye, ma una operazione congiunta tra la Sky Lantern Records e la Cardinal Fuzz, ha riportato alla luce questa opera edita in doppio vinile e in edizione limitata.

L'operazione, oltre che essere gradita ai collezionisti e coloro che pretendono sempre il massimo dalla qualità dei propri ascolti, è stata inoltre l'occasione per ampliare l'offerta agli ascoltatori con l'aggiunta di una ulteriore traccia, che mancava nella release originale e che qui è stata aggiunta a complemento delle tre tracce originarie.

Rilasciato lo scorso aprile, 'The Exalted King' è un lavoro che chiaramente più che i lavori successivi, esalta al massimo le lunghe sessioni di trance acide che sono tipiche di questo gruppo e quelle che sono le sue spinte più ossessive e sperimentali.

Omar Aborida, Lewish Cook, Julian Dicken, James T Mckay, la genesi di questo disco risale al 2011/12, un'opera che è fondamentalmente imperniata sulla title-track, una poderosa session di free-roaming psych-rock divisa in due parti dalla durata complessiva di oltre trenta minuti. La prima parte si distingue per quelle che sono sonorità maggiormente suggestive e piene di riverberazioni space-music, mentre la seconda dopo una fase di 'riflusso', si scatena nel finale in un impazzito crescendo kraut.

'Anatta', la seconda traccia, ha uno stile molto più solenne e lapidario, il suono nel suo complesso guarda maggiormente a alcuni episodi di musica progressive anni settanta nell'utilizzo della strumentazione e dei synth analogici, sfruttando allo stesso tempo determinate impressioni suggerite dall'utilizzo delle chitarre elettriche in maniera anti-convenzionale e rumorista; 'Khartomb', la traccia 'inedita' e che non era inclusa nella release originale dell'album, è un sorprendente episodio di sciamanesimo heavy-psych che da solo effettivamente dà un senso a questa operazione di ristampa, mentre la conclusiva 'Anaphora' è una specie di rituale le cui atmosfere possono far pensare a una certa fantascienza anni settanta e a quei rituali oscuri che vengono compiuti ad esempio nel secondo episodio della serie di 'Planet of the Apes' ('Beneath The Planet of the Apes') e in cui nelle rovine della cattedrale di San Patrizio una società di uomini mutanti con poteri telepatici venera una bomba atomica inesplosa come divinità. Allucinazioni di guerre nucleari si alternano a quelle di uomini primitivi che danzano attorno alle fiamme cercando di scoprire la natura di quel mistero che sarà poi rivelato da Prometeo e in una atmosfera rarefatta e dominata dal potente e impressionante suono del basso e rigurgiti noise, Icaro spicca il volo sulla scia di suo padre Dedalo per sfuggire al labirinto fino a raggiungere il sole e divenire tutt'uno con esso.

Un disco che è per gli appassionati è praticamente imperdibile e che anche se vi dichiarate stanchi di ascoltare questo tipo di sessioni heavy-psych, avete ora occasione di (ri)scoprire considerandolo peraltro per quello che è: cioè un fondamentale di un gruppo che nel genere è stato ed è sicuramente uno dei massimi esponenti di questi ultimi anni.

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