...Forme e colori indescrivibili mai visti prima prendono forma per la prima volta nella storia...

Salve a tutti i DeBaseriani e non! Questo è un vero banco di prova per me, dopo aver recensito 4 album discreti tento il grande salto, tento di recensire un disco che ha fatto la Storia del Rock (un pò retorico, ma efficace): "Are You Experienced?" della Jimi Hendrix Experience. Questo disco rappresenta il Big Ben della figura del chitarrista Rock, con Hendrix il mondo della musica subisce una rivoluzione che porterà all'Hard Rock puro e duro dei primi anni '70, tutti i chitarristi hanno come loro idolo e modello Jimi Hendrix, si pensi a Iommy, Page e Blackmore, sono tutti l'evoluzione (chi nel genere, chi nello stile e chi nella presenza scenica) di James Marshall Hendrix. Di consecutio, l'album è creato su misura per Jimi, che ha "carta bianca" nella composizione di musiche e testi.

Nel 1967 la Jimi Hendrix Experience era formata, oltre che dal leader, dal bassista Noel Redding e dal batterista Mitch Mitchell. Questi erano gli anni del supergruppo Cream di Eric Clapton ed erano anche gli anni in cui si evolveva l'Hard Blues. Hendrix, però, va oltre e crea una miscela esplosiva di Blues, Rock, Fusion e anche un pò di Jazz che lascia il pubblico attonito di fronte a tanta maestria. L'album fu preceduto dal singolo "Hey Joe", cover Billy Roberts ed è forse il primo caso in cui una cover è più famosa dell'originale.

Questo è un album folle, tecnico e psichedelico. Provate a chiudere gli occhi mentre ascoltate canzoni come "Are You Experienced?", "Love Or Confusion", "Purple Haze" oppure "Third Stone From The Sun", intorno a voi cominceranno a danzare forme psichedeliche, colori di ogni tipo. Un viaggio mistico nell'arte. La musica che evoca forme visive, la forma più pura della sinestesia.

Insieme alle forme sperimentali e psichedeliche più pure, non mancano però ottimi brani blues, il genere amato da Hendrix e del quale diventa esponente di primo piano. "Red House", la lenta e magistrale "The Wind Cries Mary", sono capolavori assoluti di tecnica bluesy.

Ovviamente in questo album ci sono anche riff storici, chi non ha mai ascoltato l'inizio della veloce, immediata e prepotente "Fire"? Così come è incisiva l'entrata in vibrato carica di pathos di "Foxy Lady", con il suo ritornello quasi sospirato dalla voce calda di Jimi. Già perchè oltre ad essere un fantastico chitarrista (che suona una Fender per destrorsi con la sinistra!), Hendrix possiede una voce unica, che si adatta perfettemente con la sua musica, formando un binomio inscindibile. Una simbiosi perfetta, senza uno dei due elementi qualsiasi cover tentata da qualche banda di adolescenti la rende banale e sterile.

Finito di ascoltare l'album, viene voglia di ri-immergersi in quel mondo fantastico, in quel sogno psichedelico senza eguali, ma non ora il momento, ci sono ancora altri album di Jimi da ascoltare.

Grazie per l'attenzione, un saluto a tutti i DeLettori!

 

P.S. Chiedo scusa agli autori delle altre recensioni su questo album e ai lettori che si trovano un altro doppione, ma poichè penso che ognuno abbia il diritto di dire la sua (appunto questo è una recensione, un giudizio, una critica soggettiva), ho sentito il bisogno di descrivere l'emozioni che questo disco mi ha dato.

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