Progressive?
Sì, in effetti sono troppo avanti. Come la loro musica. Come il loro mondo. Come le loro acconciature. Come i loro suoni. Una commistione ai limiti del credibile di noise e melodia. Avvolgenti. Reparto fiati (sax e flauti), chitarre violentate e dominate per ogni millimetro, pedaliere pigiate ai limiti della tolleranza. Luci a creare effetto psichedelìa ovunque.
Insomma dopo la prima mezz'ora ero in una dimensione parallela fluttando al tempo dettato da Omar. Omar. Omar. Non c'è niente da aggiungere: semplicemente (semplicemente?!?!) Omar.

Chi se l'è perso non può capire.
Ahiloro. Uno dei migliori front man che mi sia mia capitato di vedere. Un fenomenale accentratore di energia, che riesce a sua volta a distribuire mille volte amplificata al pubblico.
E non che i ragazzi si risparmino: ben 135 costanti di onda sonora senza un minimo di tregua per nessuno dei dichiarati 1'700 presenti, che a loro volta animavamo e supportavano la band senza dargli tempo di premere mai il tasto 'stop'. Un'ennesima conferma del loro essere così all'avanguardia? Offrire una performance di soli 7/8 pezzi (avete capito bene!) senza annoiare per nemmeno un decimo secondo nessuno dei loro amanti presenti, ma facendosi addirittura acclamare e rimpiangere al momento della definitiva chiusura delle danze. Quando poi ti rendi conto che tutto è terminato è in realtà già finito tutto da un bel po'. Ma il ritorno dallo spazio parallelo nel quale ti trovi ti possso assicurare che non è proprio immediato.

CINQUE STELLINEEEEEEEEEEEEEEE!!!!!!!!
Voglio conoscere anch'io il loro pusher. Questo non è stato un concerto, ma un'esperienza ai limiti della "stupefacenza".
Assolutamente non "De-loused".
Ancora in un profondo adorante "Comatorium"

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