Ci sono delle opere che vanno al di là del concetto stesso di musica. Sono innumerevoli, per svariate ragioni, per sentimenti personali, per gusti, per convenzione. Ci sono persone che ritengono la musica non soltanto una forma d'arte, ma bensì promulgazione dell'arte stessa, della cultura.

Heliocentric è questo. Non è soltanto un disco, ma è un'opera complessa in cui i diversi membri della band hanno riversato tutto il loro sapere, per confezionare un'opera culturale. Non sta a me decidere se i temi trattati siano più o meno validi rispetto a ciò che vogliono colpire. Indubbiamente però, Heliocentric apre una serie di riflessioni musicali, filosofiche e religiose che fanno di questo album non propriamente un album...

Partiamo dal titolo. L'eliocentrismo è una delle teorie astronomiche più famose secondo la quale è il Sole ad essere al centro dell'universo e i pianeti a girargli intorno. Teoria che quandò venne perfezionata da Copernico (essa era infatti già stata pensata da alcuni astronomi dell'antichità) suscitò immense polemiche nell'ambiente religioso che dal proprio canto sosteneva l'opposta teoria del geocentrismo (Terra al centro dell'universo). La formulazione di quest'ipotesi, che ha trovato diversi seguaci, generò un clima di violenza che portò la Chiesa all'esilio di alcuni scienzati e all'uccisione di altri.

I The Ocean ripartono proprio da queste decisioni della Chiesa, sia per difendere quelle persone che avevano visto giusto, sia per accusare direttamente il Vaticano. Un po' quello che aveva fatto Quorthon con il progetto Bathory, in cui accusava il cristianesimo di aver imposto il proprio credo in Scandinavia soltanto grazie all'uso della violenza e all'imposizione di nuove tendenze.

Dopo la creazione del "Firmament", il gruppo tedesco affronta in "The First Commandment of the Luminaries" il movimento dei corpi celesti, per passare alle teorie galileiane e copernicane in "Ptolemy Was Wrong". In "Catharsis of a Heretic" il riferimento è a Giordano Bruno, condannato al rogo dalla Chiesa nel 1600. L'album continua il suo corso analizzando teorie e convinzioni sia scentifiche che religiose. Le ultime due tracce sono quanto di più esplicativo in questo senso:"The Origin of Species" e "The Origin of God" ricalcano quanto detto in precedenza, ma lo fanno con una forza musicale e concettuale che eleva quest' album ad una delle migliori uscite di questo 2010.

Concettualmente Heliocentric è senza dubbio un lavoro complesso e in un certo senso anche provocatorio. Un dedalo di emozioni in cui i The ocean abbandonano parte della violenza che li ha caratterizzati in passato per "addolcire" diversi passaggi, come la ballad "Ptolemy Was Wrong", in cui emerge la voce del vocalist Loic Rossetti. Per la prima volta infatti, la band ha deciso di scegliere un solo vocalist a cui affidare il ruolo di singer.

Al di là del voto che si può attribuire ad un lavoro del genere, bisogna aspettare il seguito di questo disco che verrà pubblicato nell'ottobre di codesto anno con il titolo "Anthropocentric". Ascoltando quindi l'ideale prosecuzione delle atmosfere progressive, oniriche, distorte e filosofiche di Heliocentric, potremmo avere un'idea d'insieme sicuramente più completa. Resta il fatto che questo Heliocentric, nonostante la sua complessa struttura e alcuni passaggi tralasciabili, risulta un lavoro studiato nei minimi particolari, possessore di un grande impatto sonoro e tematico.

Ora non ci resta che aspettare ottobre.

1. "Shamayim" (1:53)
2. "Firmament" (7:29)
3. "The First Commandment Of The Luminaries" (6:47)
4. "Ptolemy Was Wrong" (6:28)
5. "Metaphysics Of The Hangman" (5:41)
6. "Catharsis Of A Heretic" (2:08)
7. "Swallowed By The Earth" (4:59)
8. "Epiphany" (3:21)
9. "The Origin Of Species" (7:23)
10. "The Origin Of God" (4:34)

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