M A C H I N A .

Il più maestoso, caldo immortale, esiziale, amoroso, occluso, empatico, mistico, sentimentale e sofferto funerale che il rock & roll abbia mai avuto l'onore di vedersi compiere, suo malgrado ma al contempo con grande coraggio e speranza.
Per prima cosa, mi chiedo come sia possibile che la critica lo abbia frontalmente troncato subito dopo aver ascoltato "Everlasting Gaze", la quale, sempre a detta di quest'ultima risuonerebbe un attentato compositivo alle precedenti "Bullet with Butterfly Wings", "Zero" e "Tonight, Tonight". Anche se ritengo che questi "Pozzi di MUSICA", farebbero meglio a non confondere il fatto che mentre molta merda come Britney Spears e MR.CULTIRISMO AFRO 50 C, danzavano festanti soggiogati dalla inconsapevole felicità di essere in testa alle classifiche di ogni dove, riflettendo sul fatto che ciò avrebbe comportato per i fan : masturbazione mentale, e vergine stra-violata, GLI SMASHING PUMKINS crearono, vivisezionando se necessario, un ibrido dalla pelle translucida, le cui membra sapevano stupire con le loro maglifiche orrificenze sentimentali.

MACHINA/The Machines Of God.

E' la mia mente che vaneggia o questo disco ti parla nel silenzio della notte?
E' uno spettro, un fantasma per la precisione, un fantasma infreddolito e vestito da maglie e vesta scure, come la pece.
Il suo compito è quello di far riflettere, di attecchire un viaggio exctracorporale tra il glam e il misticismo dei "tanto famosi" My Bloody Valentine.
Il mio letto mi richiama, ha voce suadente, quali sensuale. Mi invita ogni notte a contenerne un ascolto per garantire la salvezza grazie a "Heavy Metal Machine".
Mi risveglierò fin troppo tardi mio predicatore, risveglio adatto ad inserire ed ascoltare soavemente "Try,Try,Try". Ma si fa veramente tardi e risulta pressochè orgasmico approfittare di "Blues Skies Bring Tears" nel quale si coglie il riecheggio degli oceani di profonda tristezza.
"THis Time" mi richiama all'attenzione del fatto che l'amore quello vero raggiunge sembianze cadaveriche, se fermato in tempo.
Nel pieno della dormiveglia mi riaffaccio alla voce implosa (The Imploding Voice) la quale profeticamente mi comanda di dimenticare, a prescindere da ovunque io mi trovassi, che quel prototipo che la mia mente aveva saputo avidamente catturare or non esiste più, e mai più esisterà. Lei. Lei è morta. Punto.
Chiedetelo voi al figlio fantasma ("Glass & The Ghost Children") quale può essere la reazione dell'ascoltatore che si sente estromesso ed ora segue il tutto in terza persona, mentre cortigiani sgraziatamente soffocano e seviziano chitarre in feedback di puro purgatoriale blues che conduce alla tomba molto... molto... lentamente, per poter meglio vedere naturalmente "WOUND" e "CRYING TREE OF MERCURY" cui rami trasudano mercurio d'ebano.
"WITH EVERY LIGHT" non offende ne dissacra, l'esatto opposto della maestosa, serafica e magica "Blues Skies Bring Tears" nella quale ci si perde profondamente a cogliere l'attimo preciso in cui l'intera spiritualita della vita viene meno in un tramonto alchemico di fantastica menomazione.

Dopo questo viaggio purgatoriale, l'animo si eleva al paradiso, un paradiso in cui ognuno può rivedersi bambino, tristemente sorridente verso quella spiaggia, la cui risacca non porterà mai indietro il Suo corpo. E tutto termina nel quando in cui si viveva davvero l'adolescenza, la cosa più pura che dovrebbe esistere nell'universo, più dell'amore purtroppo. "Age Of Innocence".

Disco, ripeto, sottovalutatissimo, snobbato ed insultato.
Gran lavoro di congiunzione tra i primi e i terminali Smashing P.
La fine del disco corrisponde alla fine del mio sogno lisergico.
Spero di riuscire a spegnere il computer questa sera. La violenza mi osserva epilettica ma..
Io l'ho sempre amata, lo giuro.
Quei fiori l'hanno disgustata.
Non ci saranno mai più Domani.

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