Ok, non so nemmeno da dove cominciare con questo album...per prima cosa, il genere...è un rock blues-punk-garage-retrononsocos'altrometterci, maybe?
Ci sono molti elementi diversi qui, ma basta dire che il duo, in qualche modo, riesce a prendere suoni davvero anacronistici riuscendo a farli suonare freschi, quasi attuali. Queste chitarre stranamente rustiche, la voce infantile, il basilare drumming, suonava tutto fuori luogo in quel periodo (è un disco del 2000...), come se Jack e Meg White avessero dormito per un quarto di secolo e poi si fossero svegliati e avessero iniziato a fare musica.
C'è spazio anche per un piano in "Apple Blossom", il che suona dannatamente strano ma azzeccato. In qualche modo, il suono stripped-down del disco e lo-fi di produzione (mooooolto low-fi, sembra registrato in cantina...) funziona, funziona alla grande. Jack White unisce la sua chitarra acustica strumming con un sacco di fraseggi blues e riff, e Meg spinge insistentemente le canzoni in avanti in modo efficace, con una sezione ritmica molto semplice. Le parti vocali sono niente male, Jack viene fuori un po' alla Mick Jagger in "You're Pretty Good Looking", e altre volte suona più fanciullesco e innocente.
L'album si avvia a rallentare un po' a metà, ma proprio allora si ritorna a tenere il tempo con picchi hard-rock come "Let's Build A Home" e "Jumble, Jumble". E' un disco fatto da due persone, che suona come se, ripeto, fosse stato registrato in un garage o in una cantina, e non avrebbe il diritto di risultare come un cazzotto, una vera bomba. Ma lo fa, ci riesce. Mossa di marketing? Nostalgia per i suoni del passato? Non lo so, ma di sicuro questo disco merita ben più di un ascolto! 4/5
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