Qualche mese fa sono andato a fare un giro alla fiera dei Navigli giusto per curiosare e magari trovare qualche cosa di originale. La fiera è vasta ed è colma di ogni genere di articoli tra cui antichità e cianfrusaglie. Ci si può trovare un po' di tutto. Quadri con miniature di sezioni di case complete di balconi, finestre, strade e auto (indubbiamente dei piccoli capolavori). Telescopi, sestanti, strumenti musicali, bambole di porcellana che sembrano appena uscite da qualche film dell'orrore e anche minerali, una mia vecchia passione che non si è mai assopita nel tempo...

Quando ormai le speranze di trovare qualche cosa di interessante si erano quasi del tutto spente, individuai alcune bancarelle che vendevano CD usati a pochi Euri. In mezzo a decine di titoli di artisti conosciuti e sconosciuti, trovai questo disco di T Hill. Ma non era il chitarrista degli .... ....? Questo album è stato pubblicato nel 1990 (World Wide Records) ma curiosamente contiene quattordici brani (57 min. circa) tutti composti da Hill, registrati nel 1975, con l'esclusione di "Synchrosonic" del 1989. Sono tutti pezzi cantati tranne il delicato e commovente "Dream Beam" e del possente "Synchrosonic". In alcuni brani Tony è accompagnato da Graham Finch (backing vocals, alto sax), Drachen Theaker (drums), Android Funnel (bass) nello strumentale "Synchrosonic" e Pete Pavli (cello) in "Dandilly Maigret".

Il disco è accostabile sonoricamente a molte opere degli anni '70. Il primo ascolto non è stato proprio entusiasmante, forse perchè mi aspettavo una realizzazione tecnica al passo con i tempi. In realtà dopo un più attento e ripetuto ascolto l'opera è risultata gradevole e interessante. La discreta copertina raffigura l'immagine specularmente fusa ma incompleta del chitarrista. Probabilmente il significato di questa immagine è collegato al duplice aspetto della personalità musicale dell'artista. Infatti, il disco presenta una prima parte più elettrica e carica nelle sonorità nei primi cinque brani mentre, i successivi sono delle ballad acustiche commoventi. Tra tutti i brani vorrei segnalare almeno "Turkey Trails" un ottimo pezzo Hard Rock molto orecchiabile, "Crying Wolf Again" stupenda ballad elettrica e "Synchrosonic". Quest'ultimo è un pezzo strumentale piuttosto lungo con in evidenza la chitarra di Hill impegnata in un lungo assolo "acido" e con una batteria agile e decisa. Tony dimostra di essere un chitarrista di valore e mi sembra quasi che non sia riuscito a raggiungere ancora il suo massimo potenziale espressivo musicale. Toccanti e delicate le ballad acustiche come la title track "Playing For Time", "Jacqueline" e "Girl In The Doorway". Il booklet è scarno e contiene una breve nota biografica del chitarrista.

Un disco tutto sommato piacevole che riesce ad emozionare l'ascoltatore e a trasportarlo in luoghi lontani e misteriosi. Dopo tutto non mi posso lamentare, ho speso solo tre Euri. Voto disco 3,5 su 5.

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