Siamo nel 1992 e gli U2 stavano percorrendo in lungo e in largo l'America e l'Europa con il loro mastodontico (e riuscito) ZOOTV Tour. Siamo al tempo di Bono in versione The Fly o Mephisto, degli schermi giganti e delle Tarbant appese sopra il palco. Nelle pause tra una leg e l'altra gli U2 registrarono un disco nuovo di zecca.
Il cd fu chiamato ZOOROPA e uscì in tutto il mondo il 5 Giugno 1993. Zooropa segna l'ennnesima mutazione nel sound U2. Qui infatti viene dato grande spolvero all'elettronica e alla produzione di Brian Eno. E' un disco controverso, che ha diviso in due fronti i fan dei quattro irlandesi.

Il disco inizia con la maestosa intro della title-track nel quale si confondono voci elettroniche (What Do You Want?) e delle semplici note al piano. L'arrivo di Edge segna il vero inizio del brano che si sviluppa in una ritmica lenta ed evocativa, con una buona prova di Bono. Verso metà canzone la ritmica cambia completamente, trascinata da un ritmo molto potente del batterista Larry Mullen Jr. E qui Bono offre una grande prestazione vocale, accompagnato da un ottimo lavoro di basso. Il testo riflette un po' tutti i contenuti del disco e la nuova visione del mondo degli U2; un mondo dominato dalla pubblicità e dall'elettronica. Alla seconda traccia troviamo BABYFACE, una ballata elettronica basata su un ritmo molto sincopato, con un Bono molto sensuale ed in forma. La canzone però non lascia particolari tracce nell'ascoltatore. Dopo BABYFACE segue NUMB, la canzone che è stata promossa dalla band come singolo di lancio dell'album. La scelta, giudicata con il senno di poi, è risultata azzeccata. NUMB infatti è il manifesto sonoro della nuova strada intrapresa dalla band. Sviluppata su una ritmica molto ipnotica, la canzone è incentrata sul tono totalmente inespessivo (Numb=Stordita) del cantato di Edge. Da sottofondo troviamo una buona prova in falsetto di Bono (che interviene solo sul ritornello) e i suoni confusi di Eno. Subito dopo troviamo LEMON brano che ha stupito un po' tutti per la sua ritmica elettronica e quasi dance. Qui trova spazio una grande prestazione vocale di Bono che con il suo falsetto trascina e caratterizza tutto il brano. La canzone ha stupito molto anche gli stessi componenti della band, come disse Edge:"Mi ha sempre fatto ridere sapere che ci fosse una canzone del genere in uno dei nostri album". Il brano scorre via in tutta la sua vivacità e spensieratezza, con un cambio da brividi. La batteria di Larry apre il capolavoro dell'album, ovvero STAY (FARAWAY, SO CLOSE!). Scritta dagli U2 per il regista tedesco W.Wenders "Stay" è la canzone in cui per una volta l'elettronica passa in secondo piano, a favore di una prestazione superlativa di tutta la band. Il brano finirà direttamente tra i classici del gruppo accanto a canzoni quali ONE, BAD , WITH OR WITHOUT YOU. Sicuramente l'episodio più riuscito dell'album.
Ad aprire la seconda parte del disco tocca all'intro di DADDY'S GONNA PAY FOR YOUR CRASHED CAR, un blues elettronico che inizialmente ha scioccato molti fan di vecchia data. Il brano comunque è molto piacevole, sorretto dal solito ottimo lavoro di basso. Stessa cosa si può dire di SOME DAYS ARE BETTER THAN OTHERS una canzone elettronica al massimo, molto rilassata e divertente. L'unico neo è rappresentato dalla sovrapposizione di un suono di sintetizzatore sopra l'assolo di Edge, scelta che lascia molto perplessi. THE FIRST TIME è la classica ballata alla U2, condotta dal piano di Eno. Bravissimo Bono qui veramente in grande forma. Alla numero nove toviamo DIRTY DAY, pura energia negativa che si snoda in un ritmo molto complesso di batteria, segiuto da un buon lavoro di basso. Il testo, scritto a quattro mani da Bono e The Edge, è molto profondo e, nella parte finale cita anche C. Bukowsky (Days Run Away Like Horses Over The Hills). La traccia conclusiva è THE WANDERER cantata da J. Cash. Il testo e' molto evocativo (molte immagini post-atomiche) interpetato magistralmente dalla voce profonda di Cash, accompagnata da un sound elettronico di sottofondo.

Un suono di un allame chiude definitivamente il disco. Se esistesse una nazione tecnologica e computerizzata come Zooropa, questo suono sarebbe il suo Inno Nazionale.

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