Il problema dei CD recensiti è che nessuno o quasi va oltre il proprio parere che il recensore ha di esso.
Mi spiego. Per costruire qualcosa di solido devi partire dalla base, le fondamenta sono essenziali per qualsiasi tipo di rapporto che sia sperimentale o non. Il rapporto cambia, si evolve, fino a che provi un de-malessere in tutto ciò che fai con quella determinata persona, costruita appositamente per insegnarti a distaccarti un pò di più dalla società odierna.

Il CD da me recensito è nelle mie mani in forma originale, arrivatomi direttamente dalla fabbrica mi si apre tra le mani come un gioiello della club-colture londinese. Paragonato al garage-pop nato nel 2000,  che iniziatosi a diffondere proprio in quegli anni nei night inglesi era contraddistinta da pochi suoni, ritmi lenti, controtempi delicati e da ballare con le braccia alzate, dalla prima suite composta dalle prime tre tracce "Juanita/Kiteless/Dream Of Love" c'è la potenza di una techno-ambient rifinita e curata negli inserimenti dei piatti, nella scelta dei bassi, nell'uso della tastiera.

Intrecci di sinth, suoni coinvolgenti sia dal lato del numero usato nelle singole tracce che dalla potenza che emanano, conduce il ritorno degli Underworld a un suono cositituito da una potenza grezza, specialmente peima il successivo "Beaucoup Fish" che era formato da un anima più industriale,  meno cattiva e capace di ricondurmi a un essenza meno moderna della musica techno. Con le porte infinite dell'elettronica gli Underworld hanno rielaborato il trip-hop nella seconda suite "Banstyle/Sappys Curry", e la musica degli Autechre in versione "Anvil Vapre" nella migliore del disco "Pearl's Girl", con effetti classici di cassa rullata intrecciati con un mezzo rap che riportano all'unico momento stile Warp, la soddisfazione di ascoltarli in questa veste è completa, lo stato d'animo voglioso del semplice rumore è ora appagato.

Volevo chiarire che chi fa musica per se stessi avrà sempre una soddisfazione rispetto a chi si muoverà come un burattino in mano alle major vogliose dell'unico dio denaro. Traccia ostica, rumorosa, molto techno e molto dance, il rispetto per Karl Hyde, Rick Smith e Darren Emerson sale ascoltando "Confusion The Waitress", piace a chi si ascolta il disco dato che pochi se lo ascoltano controvoglia. Le uniche deludenti sono la finale "Stagger" dove l'ambiente è quello di calma piatta su spoken words, e l'oscena "Rowla", distorta con passione estrema,  sembra che la cattiveria di chi sa che vorrà formarti con la sua techno si manifesti e non a tratti ma per tutta la traccia, ridiamoci su tanto arriva la perfettta "Air Towel". Che dire se non un classico della musica techno? Da ascoltare preferibilmente in cuffia per un coinvolgimento di suoni semplicemente totale e più preciso.

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