Black Widow Records

La migliore casa discografica indipendente italiana dedita al progressive ha sfornato un'altra opera pronta a divenire un classico nel genere. E dire che una volta c'erano solo i Magma e un'altra manciata di gruppi. La Universal Totem Orchestra è una delle migliori band in circolazione pronte a sfornare lavori di nicchia e anche se questo è solo il secondo, "The Magus" è assolutamente uno dei migliori album progressive mai sentiti negli ultimi anni. Di sicuro molti ascoltatori del grande rock hanno apprezzato il precedente lavoro "Rituale Alieno" definendolo eccelso, ma in questo la band si è superata modellando il loro sound in modo più raffinato e sinfonico.

In questo il suo lato gotico è puramente rimasto e si è completato in maniera leggera e divertente oltre alla grandissima voce della soprano Ana Torres Fraile. La complessività del prodotto naturalmente rimane perpetua, ricordando che si tratta sempre e comunque di musica del mondo celestiale ricca di neoclassicismo, romanticismo, modernismo, marce oppressive e fusion come riteneva il grande Christian Vander dei Magma.

Il sound di questa opera è molto impegnativo e non tralascia il tema principale dell'alienazione, piccole tragedie in un mondo perduto, esplorazioni a lungo termine fra arrangiamenti complicati e dinamiche vocali impressionanti. Le canzoni sono 6 e riempiono totalmente gli 80 minuti, di certo la lunghezza fa scoraggiare i più appassionati del genere ma ne vale assolutamente la pena, l'ascoltatore sarà coinvolto nella lunga esplorazione di se stesso, tutto sarà coinvolgente e mostruosamente alienante, ma finirà anche in burroni di dolcezza.

La prima traccia è "De Astrologia", un viaggio di 20 minuti nel misticismo. La sezione di apertura comporta cantato a ripetizioni vocali prima di esplodere in una sola occasione. Lentamente si evolve in un drammatico appello alle armi, rotolamento e marcia, quasi evocando la visuale di guerrieri che si muovono attraverso la battaglia.

"Coerenza Delle Percentuali" è un pezzo scatenato anche questo lungo quasi 20 minuti, con scambio di parti vocali maschili e femminili, tutto si muove oltre le righe e la Fraile è mastodontica. Bellissima.

"Les Plantes Magiques" è invece il pezzo più corto ma non per questo meno bello, è la traccia meno intricata ma magica allo stesso momento. Chitarra e batteria si danno pace e si entra in uno stato di contemplazione. Si entra nel drammatico ma la tensione aumenterà piano piano.

"Ato Piradime", a mio parere è il pezzo più bello. Inizia con morbidezza ma dopo si entra in un mondo fusion, bellissima la presenza del sax che la rende la meno cinica e quindi la più calda. Da ascoltare e riascoltare.

"Mors, Ultima Linea Rerum", scanalature fusion e rock incalzante che combattono fra di loro al suono di una tastiera interminabile. Frenetica e galoppante.

"Vento Madre", l'ultimo pezzo, la giusta chiusura di un viaggio mistico e esoterico. Una voce maschile si fonde con quella femminile ammorbidendo la potenza dei strumenti. Una stretta finale che arriva a un punto felice ma dove dopo 80 minuti non compare nessun segno di frustrazione.

Dopo 9 anni il sequel della più impegnata fra le impagnate band italiane dei nostri giorni. Assolutamente da avere, specialmente in doppio vinile.

Ascoltatelo e gridate al capolavoro!

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