Lo so, c'è già una recensione. Ma in questa voglio essere più obiettivo possibile. Per quanto possibile. Si sa che in Italia esiste questo costume tutto nostro di riconoscere il valore di un artista solo quando viene a mancare. Ma stavolta è diverso. Ma andiamo con ordine.

Festival di Sanremo 2002. Sul palco dell'Ariston sale una ragazza di 21 anni. Viene dalla provincia di Arezzo, il suo nome è Valentina Giovagnini. Canta: "Il passo silenzioso della neve". Incanta tutti con la sua voce particolare, con l'arragiamento (che vince il premio Volare) e un brano che sembra qualcosa di nuovo nel paronama musicale italiano. Arriva seconda, con diverse polemiche, tra i giovani, piazzandosi dietro una certa Anna Tatangelo. Però la canzone viene premiata dalle radio, dove viene programma con una certa frequenza e l'album vende piuttosto bene.
"Creatura Nuda" è un lavoro molto intimo, personale. Un qualcosa che esula dalle produzioni di quel tempo, presi dal pop becero. E' un opera di una qualità decisamente superiore, in cui si apprezza tutto il valore della Giovagnini.

Ci si tuffa insieme a lei nel pieno del mondo celtico, ma senza scadere nell'ovvio. Al singolo sanremese si aggiungono pezzi davvero validi. Non c'è un pezzo che deluda, tutti i pezzi son davvero belli ed interessanti. Da "Accarezzando a piedi nudi l'erba delle colline di Donegal", pezzo strumentale in cui è la stessa Giovagnini a suonar la cornamusa, che sembra preso da un album prog, sino a "Senza Origine", un inno alla terra, alla danza e all'unione con essa, l'abum scivola via veloce, regalandoci diverse emozioni. E' un album a tutto tondo che, pur rimanendo nell'ambiente celtico, ci trascina verso diversi mondi, grazie anche agli arrangiamenti che spesso si nutre di innesti elettronici che non sfigurano per nulla. Il pezzo migliore è sicuramente la title track, una sorta di presenazione della Giovagnini in cui la sua dimensione intimistica diventa ancora più forte. E' un album davvero interessante, una gemma nascosta della musica italiana che è stata dimenticata troppo presto. Se amate il pop di buona qualità è consigliato a chi cerca un qualcosa di di verso dai soliti sounds, e per chi vuole entrare in un mondo particolare e, a suo modo, unico.

Dopo questo album lei scompare. Diventa insegnante di musica per bimbi, sfugge da un mondo musicale che non fa per lei. In diverse interviste dice che non si ricnosce in questo mondo musicale, di aver perso ogni speranza. Poi, l'anno scorso, decide di far un giro nei forum che parlavano di lei. Leggendo tutte quelle dimostrazioni d'affetto, tutta quella gente che non si è dimenticata di lei decide di rimettersi al lavoro. Il 15 novembre 2008 riappare in TV per presentare un brano dedicato ad Arezzo, e annuncia che l'album è finito e che uscirà nel 2009. Il 2 gennaio 2009 stava tornando a casa. Una curva maledetta, e perde il controllo della macchina. Morirà il giorno dopo. Al funerale c'erano 2000 persone. Nessuna persona "famosa" si è ricordata di lei, la folla era composta da amici e fan venuti da tutta Italia. Nessuno la ricorda, cade nel dimenticatoio, tranne che per le case discografiche, che lottano su di un cadavere per acchiappare i diritti dell'album finito e farlo uscir postumo. Di lei ci rimane una voce stupenda, un artista che è dovuta MORIRE per aver il riconoscimento che da 7 anni aspettava, che ampiamente meritava. Io ho avuto l'onore di parlare, qualche mese prima della sua scomparsa. Avevo riscoperto il suo album, e, non senza qualche difficoltà, otteni una mail dove contattarla e dirle che fine abbia fatto. Da lì naque un fitto scambio di mail in cui scoprii una persona davvero umile, semplice, anche timida. Quando gli dissi che tanta gente ancora non ha scordato lei, mi rispose che non sapeva questo e ne era felice, e fece una ricerca su Internet. 

Con la sua morte abbiamo perso una persona che forse, col mondo della musica d'oggi c'entra ben poco.

Ciao Giovanna.

Elenco tracce e video

01   Senza origine (03:37)

02   Creatura nuda (03:35)

03   Il passo silenzioso della neve (03:12)

04   Metamorfosi (03:08)

05   Mi fai vivere (03:55)

06   Madrigale (00:50)

07   Il trono dei pazzi (02:40)

08   La formula (03:20)

09   Accarezzando a piedi nudi l'erba delle colline di Donegal (01:47)

10   Libera (03:17)

11   Devo dire di no (Il traffico dei sensi) (03:14)

12   Senza origine (Allemanda) (01:12)

Carico i commenti...  con calma

Altre recensioni

Di  savopardo

 Valentina Giovagnini ci regala una voce fiabesca altamente suggestiva con tonalità altissime.

 Dedicato a chi crede che nella musica pop italiana possa esistere musica pop alternativa, e bell'alternativa.


Di  babymurdoc

 La traccia d’apertura 'Senza origine' è emblematica, un ritornello evocativo e quasi mistico.

 Poteva diventare un'esponente di spicco della musica italiana 'seria' e nello stesso tempo non sfigurare in radio o nei negozi con singoli commerciali.


Di  federico"benny"

 Una buona boccata d'ossigeno, dunque, peraltro impreziosita da una voce eterea, ma al contempo potente e importante come poche.

 Se ben consigliata, una come lei avrebbe potuto di sicuro fare la differenza qui in Italia.