Ecco qui, l'album postumo di Valentina Giovagnini, scomparsa in un incidente stradale a gennaio.
Si aspettava da tempo questo album, dopo che lei, con l'esperienza di Sanremo, per varie vicissitudini che non sto a raccontare, aveva perso la speranza e la volontà di pubblicare un nuovo album.
Con contatti dei fan via forum, vedendo che era ancora amata si convinse poi di lottare ancora e di cercare di far uscire un nuovo cd nel 2009.
Poi la morte, e per quel che ne so io, sia i famigliari che i collaboratori più vicini decisero di portare avanti lo stesso questo progetto, devolvendo l'intero incasso del cd a un'associazione no profit dedicata a Valentina Giovagnini, e i primi fondi che arriveranno, serviranno per la costruzione di un'aula mensa in Nicaragua, e comunque per maggiori informazioni visitare il sito a Lei dedicato.
Il cd offre 12 canzoni più 2 ghost tracks, un cd maturo, con due canzoni all'interno gia presentate nel 2003 che sono "Non pingo più", una canzone pop rock, con sonorità classiche di tango e l'altra, "Voglio quello che sento" dove si sente un'ispirazione mediorientale.
In generale il cd è come si dice nel suo sito "...dodici canzoni più due ghost tracks molto intime, che vanno dritte al cuore. Il classico e l'elettronico, il celtico e l'acustico, il tango e il progressivo si fondono armoniosamente con il pop..." e io aggiungerei anche con una vena di rock.
Un album più maturo di "Creatura Nuda", e si sente già dalla prima canzone che dal titolo al cd "L'amore non ha fine", dove pop, classica, elettronica e un velo di progressive si fondono con un'esperienza nuova per Valentina, un duetto con il tenore Aldo Caputo: CANZONE ECCELSA!!!
Ballata pop/rock acustica con "L'altra metà della luna"...La terza canzone, "L'attesa infinita" è a mio avviso la degna erede de "Il passo silenzioso della neve", e mi fa notare che la produzione di questo cd effettivamente è pressochè ottima, ogni strumento, dal classico all'elettronico, è ampiamente presente allo stesso pari.
Altra ballata pop/rock acustico con belle venature folk è "Continuamente"... La quinta e la sesta canzone sono rispettivamente "Voglio quello che sento" e "Non piango più", di cui ho parlato già in precedenza.
Con "Bellissima idea", "La mia natura", "Non dimenticare mai" e "Nei silenzi miei" il cd cambia forma, voce strabiliante e musicalmente abbiamo un genere rock pop, il paragone con la sua collega Elisa nasce spontaneo e la nostra riesce alla grande a reggere questo confronto.
"Sonnambula" è l'undicesima canzone e qui si ritorna su una ballata pop elettronica con voce soave.
Riecco l'Irlanda nel cuore di questa canzone soft/rock "Ogni viaggio che ho aspettato".
Le due ghost songs "Hallelujah" di Leonard Cohen e la strafamosa "Somewhere Over The Rainbow", due acustiche bellissime intense, commoventi che dimostrano la completezza di questa artista, non ho parole per queste interpretazioni.
GRAZIE PRINCIPALMENTE ALLA FAMIGLIA E AI COLLABORATORI PER QUESTO REGALO, come avete notato, ho descritto questo cd come se l'artista fosse ancora viva e lo è dentro ai cuori delle pesone che vogliono ricordarla per il dono che ci ha regalato: la sua voce.
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Di Camel
L’Amore non ha fine segue un percorso e tenta di iniziarne un altro: la title track funge da esemplare apertura.
Quella che ci rimane è una voce come poche che il panorama italiano può vantare.