Dopo aver pubblicato due dischi vicini al capolavoro come "The Least We Can Do Is Wave To Each Other" e "H To He -Who Am The Only One", i Van Der Graaf Generator sfornano "Pawn Hearts", quello che viene considerato unanimemente il loro vertice e uno dei dischi più importanti di tutto il progressive. Il disco venne registrato fra il giugno e il luglio del 1971 presso l'imponente villa di campagna di Tony Stratton Smith - la Luxford House - a Crowborough, una cittadina del Sussex. Si dice che l'antico edificio, visibile anche nella confezione apribile del vinile alle spalle dei 4 musicisti che fanno il saluto nazista, circondato da un ampio giardino, fosse infestato dai fantasmi. Si trattava in effetti di un'antica villa del periodo Tudor molto cupa e buia: è in questa atmosfera lugubre che venne registrato questo mitico disco. Inizialmente "Pawn Hearts" avrebbe dovuto essere un doppio album: la prima facciata doveva essere composta dal materiale effettivamente pubblicato mentre nella seconda doveva comparire una performance di materiale "live in studio" di classici del gruppo come "Killer", "Darkness" e "Octopus" mentre un'altra facciata doveva comprendere invece brani solisti di Hammill, Guy Evans, Hugh Banton e David Jackson. La versione "live" di "Octopus" si può oggi ascoltare come bonus track nella ristampa in cd di "H To He" del 2005 e dà un'idea del potenziale grezzo e dirompente che sapeva raggiungere il Generatore all'epoca.


La copertina è opera di Paul Whitehed: si possono riconoscere sullo sfondo del pianeta Terra i personaggi di Napoleone, Giulio Cesare, Winston Churchill, William Shakespeare, Gesù Cristo, Carlo Magno e John Lennon all'interno di sagome di pedoni degli scacchi trasparenti: in questo modo veniva esemplificato il tema di fondo di "Pawn Hearts" che era quello in cui l'uomo era una pedina in uno schema più grande di lui. L'album si apre con le atmosfere lugubri e da suicidio di "Lemmings" : i Lemmings sono infatti piccoli roditori del Grande Nord che secondo la leggenda - in realtà rivelatasi falsa - si suicidano in massa annegandosi nel mare. Ad alimentare questa leggenda ha contribuito un documentario realizzato dalla Disney nel 1958, in cui alcune dozzine di animali furono appositamente trasportate su un dirupo e costrette a tuffarsi in un fiume. In ogni caso la metafora è perfetta secondo Hammill per la razza umana e verrà usata anche - pochi mesi prima di "Pawn Hearts" - dal gruppo Krautrock degli Amon Duul II in "Tanz Der Lemminge" (la danza dei Lemmings). La musica è sorretta dall'organo di Banton, che in questo album si cimenta anche al Mellotron e al sintetizzatore ARP, e dal mitico sax di David Jackson nonchè dalla multiforme inventiva del "drumming" di Guy Evans.


Il successivo brano Man-Erg si caratterizza per un inizio toccante di pianoforte e viene considerato dai fan uno dei loro migliori di sempre: qui le liriche di Hammill scavano all'interno dell'inconscio umano e cercano di esorcizzarne i fantasmi poco rassicuranti che si agitano al suo interno. Il capolavoro di tutto il disco resta in ogni caso la strepitosa suite ( quasi inevitabile per un gruppo prog ) "A Plague of Lighthouse Keepers" che inizia con i celebri versi "I stil waiting for my saviour..": il Guardiano del Faro protagonista di questo celebre pezzo vive in un regime di isolamento forzato in una dimora in balia del mare. Il Guardiano sarà testimone delle catastrofi che si realizzano in mezzo al mare, quando le navi in balia della nebbia e delle onde si scontrano fra di loro inabissandosi. La solitudine del Guardiano è molto vicina a quella di un racconto incompiuto di Edgar Allan Poe ovvero "The Lighthouse". In "A Plague of Lighthouse Keepers" l'ascoltatore viene catapultato in un'atmosfera ora drammatica e convulsa ora apparentemente quieta ma pervasa sempre da una sottile inquietudine: la musica è tenuta insieme come di consueto dall'apporto fondamentale del sax e dell'organo e vede la partecipazione di Robert Fripp in veste di ospite alla chitarra.


C'è da dire che i VDGG, rispetto a gruppi coevi come Genesis e Yes, risultano alla distanza più moderni: dove infatti questi raccontavano storie di elfi e regni incantati, qui ci troviamo di fronte ad un cupo espressionismo esistenzialista e a un "sound" dark-prog influenzato dalla musica contemporanea, dal jazz e dalla psichedelia che trova espressione in un caleidoscopio sonoro perfetto.Il disco balzerà sorprendentemente in testa alle classifiche di vendita italiane portando il gruppo in tour nel nostro paese per molte date.


Va anche detto che "Pawn Hearts" segna anche il primo scioglimento del gruppo: ma ci saranno per fortuna altre incarnazioni del Generatore che sono arrivate fino ad oggi.

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