Dite addio a Madame George. 

Provate tristezza, versate una lacrima per lei, provate un pò di dolore per lei. Il dolore, il sentimento più strano e complesso, cha racchiude un pò tutti gli altri, dall'amore alla solitudine, dalla gioia alla nostalgia. In tutto c'è il dolore, anche se è in forme meno visibili, a volte è persino possibile confonderlo con un sentimento buono. E allora il dolore nel vedere l'emarginato George, alla subdola piccola gioia nel rendersi conto di essere quanto meno superiore. Ma l'uomo disse che lo show deve andare avanti, e se lo show è la vita, allora la condizione di Madame George è assolutamente indifferente al corso degli eventi. E allora perchè soffermarsi tanto su questo reietto, decantandolo, infondendo sentimenti tristi? La vita, la musica, non potrebbe essere fatta soltanto da graziate Ballerine, tanto dolci quanto maestose nei loro movimenti? No perchè anche in queste visioni prima o poi, visibilmente o meno, forme di dolore, più o meno profonde, si verrebbero a formare, magari anche solo nostalgia o forte tristezza trasmessa soltanto a pelle, soltanto dalla musica stessa. E allora tutto è dolore, la musica soprattutto, e Van lo scoprì con T.B. Sheets qualche anno prima. I tempi delle ragazze dagli occhi marroni e delle facili glorie erano finiti, o comunque era tempo di riflessioni. Era tempo di settimane astrali, collocate tra una primavera fredda e un caldo autunno, senza passare per l'estate, perchè quello è solo un miraggio, un'illusione. In estate tutto sembra andare bene, tutto sembra risolvibile, anche il dolore sembra scomparire dietro al sole. E quindi armiamoci di viali lunghi, tra foglie secche, sentiamoci grandi, come mai faremo nella nostra vita, carichiamoci di chitarra e percorriamo questo lungo sentiero, descrivendo tutto ciò che vediamo, senza escludere nulla. E' una missione difficile, soprattutto se hai solo ventitre anni e riesci a completare il tutto in sole due sessioni. Come si chiama Flusso di Coscienza vero? Era James Joyce se non erro. Si era proprio lui. E il risultato sembra un quadro impressionistico o una semplice poesia beat: questo disco è di una maestosità che non ha paragoni in musica stessa, non li ha mai avuti e mai li avrà, perchè davvero qui non si tratta solo di musica, sebbene sia semplicemente immensa. E allora lasciamoci prendere da Astral Weeks, percorriamo quel lungo sentiero fatto di poesia e solitudine in cui soltanto i grandi non sanno perdersi. E allora riusciresti a trovarmi? In questo idillo formato da chitarre e flauti, con innesti di archi che formano un'aria surreale, con la forte voce di Van Morrison che ci ricorda che siamo pur sempre sulla terra. Eppure è Van stesso a dire sul finale che stiamo salendo in paradiso, in un'altro tempo, in un'altro spazio, e in un'altra faccia addirittura. E così chi sia Jimmy e quale sia la sua storia sembrano davvero dettagli, perchè i testi sembrano essere ricamati sulla tela armonica con una perfezione magnifica, riuscendo a dare sempre più informazioni, riuscendo sempre più ad allungare i versi, senza mai risultare fuori ritmo, anzi è proprio la sua voce lo strumento principale di tutte le tracce. E quando si butta in quelle discese folli di scioglilingua ripetendo fino allo spasmo una parola o una frase, sembra irrangiungibile e forse lo è. E ci sentiamo soddisfatti senza il bisogno di leggere tra le righe, perchè ormai senza accorgercene di nulla siamo nel pieno di quella strada enorme dei cipressi, in cui nulla è peccato, neanche amare una ragazzina di quattordici anni appena, perchè soltanto l'amore riesce a penetrare tra la fitta flora del viale dei cipressi. E allora aspetta, presi ancora una volta dalla Cypress Avenue, guarda in alto, fiocchi di arcobaleni condiscono un cielo limpido dai pregiudizi. Questo deve essere l'amore, circondato com'è da un panorama così romantico che continua al di fuori dal viale, o forse in una stradina parallela, in cui i giovani si amano ingenuamente, credendo ancora in quell'amore estivo, frivolo, perchè è pur sempre il 1968, e il mondo era assente da Cypress Avenue: la summer of love era passata e aveva lasciato i suoi residui di speranza, quanto meno fiochi. Ecco perchè questo disco a maggior ragione è diventato così importante.
E mentre la musica si assopisce ci rendiamo conto dai primi versi e dalla coerenza sonora di essere ritornati su quel viale, stavolta molto più decisi di prima, con un ospite che lo abita nella sua emarginazione. Madame George è li sotto un albero, mentre gioca a domino sembra molto più grande con un cappello in testa e sorseggiando vino. Tutti i ragazzi gli rubano le sigarette e si prendono beffe di lui. Un personaggio gentile eppure così maltrattato da tutti, nella sua condizione eterna di emarginato e di diverso. Dite addio a Madame George, prendete quel treno, lontano da lui, scappate da Madame George, ma prima abbiate almeno il rispetto nel suo dolore versando per lui una lacrima. Ditegli grazie quando a testa bassa vi restituirà i vostri guanti, senza pretendere nulla in cambio se non il nostro appagamento con questo paradiso acustico. Ma voi scappate via da lei, prendete un'altra strada, non lontana da quella dei giovani amanti, dove risiedono dolci danzatrici dai movimenti graziosi, come se vivessero in carillon incantati che un solo tintinnio di campanello accenda. E allora inizia la visione, e non ricordi l'ultima cosa che ti passava per la testa. Forse era stesso Madame George di pochi minuti prima, ma non importa: tutto ciò che devi fare è suonare il campanello, ed ecco la tua ballerina. Sembra tutto svanito, tutto tornato alla normalità, fino alla deliziosa conclusione. Resta ancora la copertina da osservare, quel cerchio perfetto iscritto in un quadrato, e il volto di Van tra il verde degli alberi. Il suo volto sembra davvero provare un sottile dolore in superfice, ma enorme dentro. Un dolore che soltanto madre natura può intendere, essendo essa stessa la causa. E allora è proprio da lei che un uomo deve rivolgersi, è proprio quella la strada da percorrere, dovessero passare due giorni o due anni, credo sia questa la differenza tra un'artista formidabile e una comune persona: il tempo impiegato per trovare una soluzione o semplicemente per venire a capo di una difficile riflessione, che si tratti di dolore o di amore o di qualsiasi altra cosa, perchè la natura non fa differenze di sentimenti.
E allora chiudi i tuoi occhi e riposati per l'amore che arriverà scorrendo tra il tuo flusso di coscienza.

Van Morrison.

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