Oltre al mio carissimo heavy metal, da un pò di tempo sto ascoltando e ricercando le band più importanti e più belle degli anni sessanta e settanta. I generi sono il progressive, il southern rock, l'hard rock blues, la psichedelia e qualcosina di jazz. Uno dei gruppi che mi piacciono tanto sono gli americani Vanilla Fudge. Loro sono una delle band che hanno influenzato di più molti complessi successivi, raggiungendo un buon successo nella fine dei sixties. Si formarono nel 1966 a New York e la line-up era composta da Mark Stein alla voce e alla tastiera, Vinnie Martell alla chitarra e alla seconda voce, Tim Bogert al basso e Carmine Appice, fratello di Vinnie, alla batteria. Il loro sound è un rock psichedelico molto energico e possente, genere che andava in voga in quel periodo con band come gli Iron Butterfly e i primi Pink Floyd. I Vanilla Fudge sono formati da musicisti di spessore e di grande tecnica, a partire dal formidabile ed innovativo batterista Carmine Appice. Lui è considerato come il primo batterista rock di sempre, perfino prima di John Bonham, Ian Paice e Keith Moon!! Carmine è dotato di una grande cultura, infatti riesce a spazziare dal jazz, al rock fino al metal, tanto che ha influenzato gente come Portnoy e Vinnie Paul. Nei Vanilla Fudge ha esperimentato nuovi grooves e grazie alla sua versailtà musicale riesce a suonare anche in modo semplice (sentite i brani "Young Turks" o "Do Ya Think I'm Sexy" di Rod Stewart). Vanta collaborazioni con artisti come Ozzy, Rod Stewart, i Pink Floyd, John Entwistle e Ted Nugent. Ricordo che lui è il fratello di Vinnie, cioè il drummer di Ronnie James Dio e dei Black Sabbath! Ritornando alla band loro hanno riletto le cover "Ticket To Ride" e "Eleanor Rigby" dei Beatles, "You Keep Me Hangin On" (Supremes), "Some Velvet Morning" (Lee Hazlewood) e alcuni pezzi di musica classica in versione psichedelica. Davvero dei brani incredebili!

La band esordì nel 1967 con l'album omonimo che conteneva hit che scalarono le classifiche, come "You Keep Me Hanging On" e "Take Me For A Little While", e nel 1968 uscì l'immenso "The Beat Goes On", dove il gruppo rilesse brani di musica classica in chiave rock, e "Renaissance", avente "Seasons Of The Witch", "Where Is My Mind" e "That's What Makes A Man". L'anno successivo il quartetto registrò un'altro disco eccezionale, ovvero "Near The Beginning", dove la band appesantì ancora il suono, per esempio in brani come la dura "Good Good Lovin", la maestosa "Some Velvet Morning" e "Shotgun". Nel 1970 fu la volta dell'ultimo lavoro "Rock' N' Roll", anche se nel 1984 uscì "Mystery", che nonostante avesse i buoni spunti "Need Love" e "Street Walking Woman" non raggiunse i picchi dei precedenti. Dopo questo cd i Vanilla Fudge si sciolsero e i componenti presero strade diverse, come Carmine Appice e Tim Bogert che formarono i Cactus, poi successivamente il bassista suonò anche con la band di Rod Stewart.
"Psychedelic Sundae" è una raccolta di 18 successi uscita nel 1993 e comprende tutte le hit dei cinque album. "You Keep Me Hangin On" inizia con i formidabili assoli di basso e con la parte tastieristica, per poi cominciare con una sezione ritmica energica supportata dalla doppia cassa di Appice. La sezione vocale di Stein è melodica e piacevole, come anche il sognante refrain, mentre la parte finale della track è infarcita di pura psichedelia. "Where Is My Mind" è un buon pezzo, con un ritornello potente accompagnato dalla sempre ottima prestazione di Stein dietro la tastiera. Una canzone che ricorda un pò i primi Iron Butterfly. "The Look Of Love" e "Come By Day, Come By Night" sono delle track tranquille dove la band dimostra anche le sue ottime doti vocali, ovvero i "classici" coretti in falsetto tipo i primi  Beatles. E la passione e la stima per i Fab Four è dimostrata  dalla cover di "Ticket To Ride", stravolta ed eseguita molto bene dal quartetto. "Take Me For A Little While" è caratterizzata dalla bella melodia della tastiera e da un testo un pò sdolcinato ed insolito per i Vanilla Fudge. Comunque è un'altra song buona e piacevole. La settima traccia è "That's What Makes A Man" dove la voce squillante di Mark sfocia nell'ottimo ed emozionante refrain. "Seasons Of The Witch" possiede un'atmosfera piuttosto particolare, tipo i Jefferson Airplane e i Velvet Underground del periodo acid rock-psichedelico. Un brano che rimane per ben sette minuti in un'area surreale e marziale, con la voce delicata e a tratti sussurrata del vocalist. "Shotgun" presenta il lato più hard rock-blues grazie agli assoli di Martell e alla caciarona e dirompente prestazione di Appice dietro le pelli. Una track energica e rockeggiante che a me ricorda alcuni successi dei Mountain e dei Grand Funk più cattivi... anche se questi due gruppi vengono qualche anno dopo i Vanilla Fudge.. Quindi questa è la dimostrazione di quanto siano stati seminali per l'hard rock dei seventies. Nel resto della track il gruppo si diverte con assoli di chitarra che farebbero ingelosire perfino l'intoccabile Hendrix e un Appice che si supera sul finale. "Thoughts" e "Faceless People" sono delle discrete canzoni, mentre con "Good Good Lovin" si ritorna sui paraggi dell'hard rock. Ottimi e sensazionali sono gli assoli e i riff di Martell che supportano la voce graffiante e carica di Stein. Lo volete sapere David Coverdale da dove ha avuto la brillante idea di scrivere un pezzo come "Ready And Willing" ?? Da questo qui!! Ovvero "Good Good Lovin". Sentite attentamente la sezione ritmica e la parte vocale e poi mi direte se non è uguale a "Ready And Willing"!!
"Some Velvet Morning" è qualcosa di spettacolare. L'inizio è affidato alla sommessa tastiera, che dopo una bella parte introduttiva, esplode nel suo riff insieme al pomposo basso e alla distortissima chitarra. Successivamente trova spazio la voce delicata di Mark e i sensazionali cori nel ritornello orecchiabile ed emozionante. Una song che non ha nulla da invidiare con le altrettanto favolose "July Morning" degli Uriah Heep, "Master Of The Universe" degli  Hawkwind o "In The Time Of Our Lives" degli Iron Butterfly. Dopo questo momento di pura ecstasy si arriva al soul melodico e sdolcinato di "I Cant Make It Alone" e alla bruttina "Lord In The Country". Forse quest'ultima traccia la potevano scartare, magari aggiungendoci la mancante "She's Not There". Comunque i Vanilla Fudge hanno da presentare altri tre pezzi molto interessanti: "Need Love", "Street Walking Woman" e "All In Your Mind". La prima è una song energica con un riff selvaggio tipo i Led Zeppelin e un ritmo fottutamente rock 'n' roll, mentre "Street Walking Woman" mostra una sezione ritmica serrata e una voce graffiante di Stein tipo i Nazareth. L'ultima hit della raccolta è "All In Your Mind" che, senza virtuosismi prog o atmosfere pschideliche, chiude in maniera semplice ma efficace e convincente questa bella scorpacciata di Vanilla Fudge.

La recensione penso che abbia detto tutto quello che c'era da dire su questa ottima band, che talvolta viene sottovalutata o dimenticata. SHOTGUN!!

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