I Tribute Albums, spesso, non rappresentano nulla di particolarmente interessante. E' piacevole, alle volte, ascoltare covers dei brani preferiti. Ma spendere 20 Euro per un album che oltre a dei rifacimenti nulla offre mi sembra , personalmente, eccessivo e dispendioso sia in termini di tempo che di denaro.

Consideriamo, nonostante la bocciatura di cui sopra, uno dei tanti tributi dedicati agli eterni Joy Division. "A Means To An End: The Music Of Joy Division", uscito nel 1996 e snobbato in quattro e quattr'otto,

Una sfilza di indie bands (punk, alt.rock, post-rock ecc...) riassemblano, con fare moderatamente personale, il sacro materiale composto verso la fine degli anni '70 dai famosi mancusiani.

Moby (astuto come una volpe) ricostruisce una versione epica e rockeggiante di "New Dawn Fades". Un brano apprezzabile, un brano che i cinefili ricorderanno per essere stato inserito nella soundtrack di "Heat-La Sfida".

I Girls VS Boys si cimentano, invece, in una stralunata riproposizione di "She's Lost Control" che, per diritto di cronaca, mi lascia un pò perplesso. Manca qualcosa! Forse il gelo che contraddistingueva l'originale? Non saprei dirvi!

Interessante, ma poco più, il tentativo di reinterpretazione di "Atmosphere" ad opera dei Codeine. Il brano non viene stravolto ma nemmeno riproposto in maniera pedissequa.

Kendra Smith colpisce, per la sua intensità, nel riproporre "Heart And Soul" ma la parte del leone la fanno Godheadsilo e Face To Face.

Nel reinterpretare "They Walked In Line" , infatti, i Godheadsilo ci danno dentro e con una invidiabile dose di estro.

I Face To Face non scherzano nemmeno e si applicano "testa e cuore" di fronte ad un brano come "Interzone"

Il resto, permettetemelo, suona un pò borioso e ben poco incisivo. Gli Honeymoon Stitch (che non conoscevo nemmeno di nome) si dimostrano tremendamente soporiferi mentre Miranda Stanton ci propone una cover sdolcinata , e del tutto inutile, di "Love Will Tear Us Apart".

Madornale e imperdonabile è l'assenza della cover di "Shadowplay". Ma forse è stato meglio così.

Date pure un ascolto a questo tributo. Non aspettatevi però nulla di paragonabile agli orginali...nemmeno lontanamente!!


  • Franci!
    30 ott 09
    Recensione: Opera:
    Bè, i Codeine ce li vedo bene per quel brano. La versione di "New Dawn Fades" (mio pezzo preferito dei Division) di Moby fa cagare, inutile dirlo. Comunque, per il resto, passo tutto. Non riuscivano a rifarle decentemente i New Order, figuriamoci quest'altri.
  • voodoomiles
    30 ott 09
    Recensione: Opera:
    D'accordo su tutto, eccepisco sulla qualità delle versioni JD dei New Order : ma è pura accademia.
  • blechtrommel
    30 ott 09
    Recensione: Opera:
    Che insulsa cagata che sono i tributi così.
  • boredom
    30 ott 09
    Recensione: Opera:
    il disco non è granchè ma qui i girls against boys hanno fatto una grande versione di she's lost control, altrochè: www.youtube.com/watch?v=EQGIk2YEwJw
  • kosmogabri
    30 ott 09
    Recensione: Opera:
    grazie Bore, ero proprio curiosa, per il resto passo.
  • boredom
    30 ott 09
    Recensione: Opera:
    prego Gabri! e soprattutto: bellissima copertina.
  • Lupin
    30 ott 09
    Recensione: Opera:
    Io non so spiegarmi a cosa servono questi tributi. I Joy Division avevano una magia tutta loro, riproporre le loro canzoni significa 9 volte su 10 renderle più sterili, questo non l'ho ascoltato, ma la recensione mi sembra esauriente.
  • boredom
    30 ott 09
    Recensione: Opera:
    www.youtube.com/watch?v=afXZFKLPLYQ (il link di prima non funge, per motivi asburgici. grazie panico!)
  • sellami
    30 ott 09
    Recensione: Opera:
    prima di andare a letto che c'ho mal di testa, dico solo una cosa: le cover dei Joy Division sono completamente inutili. Per quanto possa essere bravo il gruppo, per carita', ma è tutto inutile: perchè coverizzare i Division, poi? Mah, di certo un disco come Closer non PUO' essere ripreso da nessuno, come è stato già ricordato, nemmeno i New Order ne erano capaci...e non per capacità musicali o tecniche, sia chiaro. Scusate, scrivo da cani ma è l'ora ch'è tarda ;-)
  • Recensione: Opera:
    www.youtube.com/watch?v=wRoMP9-7gqU --- "Atmosphere" rifatta dai Codeine mi sembra ottima anche se la voce di Immerwhar... vabbè. Comunque, pure i Girls Against Boys se la sono cavata egregiamente, mi pare. Recensione non male.
  • SyDeRuS
    1 nov 09
    Recensione: Opera:
    ...voto 4 l'opera soltanto per il fatto che sono canzoni prodotte dai Joy Division. E solo x questo. Per ciò che riguarda i tribute albums invece, escludendo l'operazione commerciale da parte delle etichette, danno la possibilità a svariati gruppi sconosciuti e non di cimentarsi con ciò che è "standard" irripetibile. E' impossibile rieseguire certe canzoni persino se si riuscisse ad "imitare" sia il sound che il cantato alla pefezione. Questo vale soprattutto per canzoni di un gruppo complicato ed intimo, oltrechè unico, come i Joy Division. "Cover", comunque, non significa "imitare", ma "reinterpretare". Ci si aspetterebbe quindi che ognuno di questi gruppi reinterpretasse i Joy Division fino al "suicidio"(il caso Curtis)direi, poichè, inevitabilmente, il "motore" che da forza ad ogni pezzo sembra passare proprio per tali coordinate. Non proprio il suicidio, ma quella disperazione, quel nulla, quell'aldilà di ogni là, che, partendo da Curtis, influenzava l'esecuzione oltre che la creazione dei pezzi. E' difficilissimo trovare un artista che esegue cover che possano avere un tipo di forza simile alla forza originale del pezzo. Così come la reinterpretazione, quando fatta a regola d'arte, trasforma il pezzo "coverizzato" in un pezzo nuovo. Infatti "cover" non è soltanto cantare, suonare, reinterpretare i pezzi in maniera "diversa", ma anche e proprio partire da coordinate completamente diverse, da altre anime non comprese nell'economia originale, da ipotesi impensate. Così, ad esempio, un capolavoro come "The Man Who Sold The World" suona completamente diverso in Bowie e Kurt Cobain. Due modi diversissimi di intepretare il brano, due disperazioni diverse. Ora, mi sembra una scalata difficile la parete Joy Division: una parete liscia, nessuna asperità, nessun appiglio. Suggerisce "inevitabilità". Ma mentre nel caso Joy Division la disperazione sorda era un vero e proprio dogma, nel caso di artisti che coverizzano i loro brani, tale "inevitabilità" appare estremamente restrittiva, anche per via di testi che non offrono alcuna soluzione di continuità, nessuna speranza interpretativa. Paradossalmente mi sembra impossible fare una buona cover dei pezzi dei Joy Division proprio perchè, mentre qualsiasi altro pezzo di altri artisti possiede più di un tipo di lettura, quindi soluzioni, i pezzi dei Joy Division non posseggono che un solo tipo di lettura(quella di Curtis), quindi nessun'altra soluzione. Persino la disperazione di un artista alla Kurt Cobain è profondamente diversissima dalla disperazione tipica di un Curtis, il quale ha lottato da guerriero prima di deporre le armi, eroico, risoluto, contenuto, algido. I testi sono storia troppo personale, troppo proiettata nel presente di ogni presente( quindi eterni) per potere essere coverizzati in modo appropriato. Ciò non significa NON fare cover dei Joy Division, anzi, al contrario. Prendendo come(appunto) "pietre miliari" le loro perle, diventa interessante notare come possano variare certe tendenze interpretative dei gruppi successivi, delle generazioni successive. Un termometro che indica la temperatura della disperazione, una bussola che indica la polarità delle inclinazioni artistiche, un metro che indica la distanza fra la mente e il sentimento, un contenitore che indica la capacità di autocritiche diverse e in perenne trasformazione...
  • kemoSabe
    2 nov 09
    Recensione: Opera:
    semplicemente osceno. Moby se si faceva una pugnetta e ne registrava i risoltati faceva più bella figura. Al contrario del recensore, invece, salvo i GvsB che quantomeno tentano una loro versione.

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