Domanda: ma secondo voi Capossela appartiene a questo mondo?!
Noo, non può essere ...il sio mondo non è "il nostro", quello che vediamo tutti i giorni. Questo "giovane vecchio" che sembra caduto ancora in fasce dal carrozzone di un Circo Togni qualsiasi da pochi anni ha trovato una sua dimensione onirico-visionaria fuori dai normali canoni italioti di intendere la "canzone italiana".
Da sempre considerato emulo (o molto prossimo) di Tom Waits, il nostro Vinicio ha saputo negli anni mantenere la formula del vate americano adattandola però agli stillemi stilistici e sonori del Bel Paese reinventandosi una musica ricercata e avvolgente figlia del secolo scorso che ci proietta quasi sempre in teatrini mal conci, club ristagnanti di fumo, alcool e sudore per poi di colpo, elevarsi a poesia alzando gli occhi alla luna.
Da non sottovalutare in Vinicio poi la parte dei testi, sempre stralunati e visionari, zeppi di prosa in versi con liriche evocative suadenti e malinconiche che ci parlano di notti infuocate, lune malinconiche, ricordi infangati di sudore, visioni e "anime in pena".
Niente viene esplicitato mai in maniera circoscritta e definitiva ma ognuno deve scavarci la sua verità e adattarla al proprio campionario esperienziale: e così avviene puntualmente in questo bel lavoro dal Vivo "LiveinVolvo" della CGD East West (uscito nel 1998) contenente 18 tracce una più pirotecnica e fantasiosa dell'altra.

Una girandola caleidoscopica di suoni, rumori e festa paesana, raccontati con lo spirito bohemien infarcito di un decadentismo "solare" e zingaresco davvero atipici per un cantante italiano che solo un decennio fa cantava la jazzata "scivola vai via" o "notte newyorchese" in uno strano incrocio tra Fred Buscagliene, Paolo Conte e Rino Gaetano, forse più canonico e meno originale di adesso.
Non resta che lasciarsi amaliare da questa unica testimonianza dal vivo (esiste anche la versione DVD impedibile!!) veramente strepitosa anche per la presenza atipica della Kochani Orchestra, virtuosa e debordante come non mai a ricostruire quel clima di Sagraa di Paese tanto cara al nostro.
Avanti allora con "Una Giornata Senza Pretese", "Stanco E Perduto", "Scivola Vai Via", "Ultimo Amore", "Il Fantasma delle Tre" e la bellissima cover di "Estate" di Bruno Martino, struggente come poche.
E si prosegue con i fiati scatenati e sincopati della Kochani Orchestra: "Contrada Chiavicone", "Zampanò", "Al veglione" per finire in una girandola vorticosa di emozioni, con l'inedito "Scatà, Scata, Scatafascio", sigla del vecchio show condotto da Paolo Rossi .
Il Capossela è effettivamente una vera forza della natura coinvolgente capo-comico che sa stravolgere un tango nel brano " Cristal" o il "blues marcio e fatiscente" di "l'Accolita dei Rancorosi" altro grande pezzo (molto debitore dell'ultimo Waits, sua croce e delizia).

Un Live prezioso e sublime nella sua "grettezza" che ci immerge in quell'atmosfera carnascialica, ci esalta e ci fa "sembrare lì, a pochi metri dal palco" con un sorriso riappacificato con il futuro della Musica Italiana.
Italiana?
Europea?
Mondiale?
Perché secondo voi Capossela appartiene a questo mondo?!
Nel dubbio ripremo PLAY: "That's intratteinment!" strilla afono Vinicio e si ricomincia a festeggiar tra rhum, zanzare, bon bon e cha cha cha. Eh si, per quel che mi riguarda, questa "notte" potrebbe benissimo non finire mai.

Bau Bye.

 

Elenco tracce testi e video

01   Una giornata senza pretese (03:27)

02   La notte se n'è andata (04:02)

03   Stanco e perduto (03:20)

04   Il fantasma delle tre (04:40)

05   Fatalità (03:08)

06   Estate (03:43)

07   Cristal (01:54)

08   Ultimo amore (07:11)

Fresca era l'aria di giugno
e la notte sentiva l'estate arrivar
Tequila, Mariachi e Sangria
la fiesta invitava a bere e a ballar
lui curvo e curioso taceva
una storia d'amore cercava
guardava le donne degli altri
parlare e danzare

e quando la notte è ormai morta
gli uccelli sono soliti il giorno annunciar
le coppie abbracciate son prime
a lasciare la fiesta per andarsi ad amar
la pista ormai vuota restava
lui stanco e sudato aspettava
lei per scherzo girò la sua gonna
e si mise a danzar

lei aveva occhi tristi e beveva
volteggiava e rideva ma pareva soffrir
lui parlava stringeva ballava
guardava quegli occhi e provava a capir
e disse son zoppo per amore
la donna mia m'ha spezzato il cuore
lei disse il cuore del mio amore
non batterà mai più

e dopo al profumo dei fossi
a lui parve in quegli occhi potere veder
lo stesso dolore che spezza le vene
che lascia sfiniti la sera
la luna altre stelle pregava
che l'alba imperiosa cacciava
lei raccolse la gonna spaziosa
e ormai persa ogni cosa
presto lo seguì

piangendo urlando e godendo
quella notte lei con lui si unì
spingendo, temendo e abbracciando quella notte
lui con lei capì
che non era avvizzito il suo cuore
e già dolce suonava il suo nome
sciolse il suo voto d'amore
e a lei si donò

poi d'estate bevendo e scherzando
una nuova stagione a lui parve venir
lui parlava inventava giocava
lei a volte ascoltava e si pareva divertir
ma giunta che era la sera
girata nel letto piangeva
pregava potere dal suo amore
riuscire a ritornar

e un giorno al profumo dei fossi
lui invano aspettò di vederla arrivar
scendeva ormai il buio e trovava
soltanto la rabbia e il silenzio di sera
la luna altre stelle pregava
che l'alba imperiosa cacciava
restava l'angoscia soltanto
e il feroce rimpianto
per non vederla ritornar

il treno è un lampo infuocato
se si guarda impazziti il convoglio venir
un momento, un pensiero affannato
e la vita è rapita senza altro soffrir
la poteron riconoscere soltanto
dagli anelli bagnati dal suo pianto
il pianto di quell'ultimo suo amore
dovuto abbandonar

lui non disse una sola parola
no, non dalla sua gola un sospiro fuggì
i gendarmi son bruschi nei modi
se da questi episodi non han da ricavar
così resto solo a ricordare
il liquore pareva mai finire
e dentro quel vetro rivide
una notte d'amor

quando dopo al profumo dei fossi
a lui parve in quegli occhi potere veder
lo stesso dolore che spezza le vene
che lascia sfiniti la sera
la luna altre stelle pregava
che l'alba imperiosa cacciava
a lui restò solo il rancore
per quel breve suo amore
che mai dimenticò

09   Scivola vai via (05:14)

Senza età
il vento soffia la
sua immagine nel vetro dietro al bar
Gocce di pioggia
Bufere d'amore
Ogni cosa passa e lascia

[2x]
Scivola, scivola vai via
Non te ne andare
Scivola, scivola vai via
Via da me

Canzoni e poesie
Pugnali e parole
I tuoi ricordi sono vecchi ormai
I sogni di notte
Che chiedono amore
Cadono al mattino senza te
Cammina da solo
Urlando ai lampioni
Non resta che cantare ancora

[4x]
Scivola, scivola vai via
Non te ne andare
Scivola, scivola vai via
Via da me

10   L'accolita dei rancorosi (04:31)

11   Che coss'è l'amor (04:59)

Che cos'è l'amor
chiedilo al vento
che sferza il suo lamento sulla ghiaia
del viale del tramonto
all' amaca gelata
che ha perso il suo gazebo
guaire alla stagione andata all'ombra
del lampione san soucì

che cos'è l'amor
chiedilo alla porta
alla guardarobiera nera
e al suo romanzo rosa
che sfoglia senza posa
al saluto riverente
del peruviano dondolante
che china il capo al lustro
della settima Polàr

Ahi, permette signorina
sono il re della cantina
volteggio tutto crocco
sotto i lumi
dell'arco di San Rocco
ma s'appoggi pure volentieri
fino all'alba livida di bruma
che ci asciuga e ci consuma

che cos'è l'amor
è un sasso nella scarpa
che punge il passo lento di bolero
con l'amazzone straniera
stringere per finta
un'estranea cavaliera
è il rito di ogni sera
perso al caldo del pois di san soucì

Che cos'è l'amor
è la Ramona che entra in campo
e come una vaiassa a colpo grosso
te la muove e te la squassa
ha i tacchi alti e il culo basso
la panza nuda e si dimena
scuote la testa da invasata
col consesso
dell'amica sua fidata

Ahi, permette signorina
sono il re della cantina
vampiro nella vigna
sottrattor nella cucina
son monarca e son boemio
se questa è la miseria
mi ci tuffo
con dignità da rey

Che cos'è l'amor
è un indirizzo sul comò
di unposto d'oltremare
che è lontano
solo prima d'arrivare
partita sei partita
e mi trovo ricacciato
mio malgrado
nel girone antico
qui dannato
tra gli inferi dei bar

Che cos'è l'amor
è quello che rimane
da spartirsi e litigarsi nel setaccio
della penultima ora
qualche Estèr da Ravarino
mi permetto di salvare
al suo destino
dalla roulotte ghiacciata
degli immigrati accesi
della banda san soucì

Ahi, permette signorina
sono il re della cantina
vampiro nella vigna
sottrattor nella cucina
Son monarca son boemio
se questa è la miseria
mi ci tuffo
con dignità da rey
Ahi, permette signorina
sono il re della cantina
volteggio tutto crocco
sotto i lumi dell'arco di San Rocco
Son monarca son boemio
se questa è la miseria
mi ci tuffo
con dignità da rey

12   Notte newyorkese (03:48)

13   Contrada Chiavicone (03:59)

14   Zampanò (04:03)

15   Al veglione (04:04)

16   All'una e trentacinque circa (04:19)

Un'altra volta, bionda
la serata stà finendo
e servi la mia birra dietro il bar

Negroni, un wiskey, coca,
un Camparino con la soda,
il ghiaccio il frigo il rusco
c'è da cambiare pure il fusto
e il cliente è già servito
e la cassa ha registrato
l'ultimo drink dell'avvocato

E se passasse così in fretta
come ora che è finita
questa serata maledetta
per cinquantamila lire
tra Negroni whisky trucco
un narghilè con il tabacco
qualche indirizzo nel cappotto
per finire sotto il letto
ma ti ricordi che hai servito dietro al bar

Chimay, Bacardi Jamaican rhum
White Lady, Beck's beer, tequila bum bum
Dry gin, Charrington, Four Roses Bourbon

Son state storie interessanti
di risate in mezzo ai denti
di amori messi sotto spirito ad affogar
di vecchi camionisti
un po' arrivisti, un po' alcolisti
con la moglie lasciata a casa ad ingrassar
avventurieri di frontiera
che non san passare il sabato sera
senza finire ad ubriacarsi dentro un bar

Che strana razza è poi il cliente
c'è quello bello e intelligente
c'è il casinaro e l'invadente
c'è chi ascolta trasognato
c'è chi urla e sta sbracato
c'è chi la donna se la intorta
c'è chi le fa la mano morta
ma il cliente più divino
il più richiesto e il più invitante
è quello che offre, paga a tutti e fa il brillante

Chimay, Bacardi Jamaican rhum
White Lady, Beck's beer, tequila bum bum
Dry gin, Charrington, Four Roses Bourbon

E ci siam poi noi musicisti
un po' beoni, un poco artisti
compagnoni e nati tristi
sempre afflitti dal denaro
perchè la roba costa caro
ma l'arte è cosa sacra e seria da salvar
per cento sacchi alla serata
facciamo una vita sregolata
ma il grande mito ci ha fregato
che sei un eroe se sei suonato

E per ultima la strofa più dolente
quella ahime sull'esercente
dietro il banco o nell'ufficio
intellettuale o ben vestito
lui guadagna sempre poco
tasse IVA e forniture
mamma mia quante paure
con gli incassi son dolori
per pagare i suonatori
per pagare i suonatori

Chimay, Bacardi Jamaican rhum
White Lady, Beck's beer, tequila bum bum
Dry gin, Charrington, Four Roses Bourbon

17   Il pugile sentimentale (04:17)

18   Scatà scatà (Scatafascio) (02:58)

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